“Prendo volentieri spunto dalle affermazioni del presidente di Confindustria Molise – commenta Di Brino – per chiarire alcuni principi ispiratori di questa Amministrazione e per precisare alcune mie dichiarazioni sul tema Gran Manze e su quello dell’ampliamento della Momentive. Per fugare ogni suo dubbio, avrei sicuramente preferito che il presidente di Confindustria Molise avesse partecipato al Consiglio comunale sulle Gran Manze, perché in questo modo avrebbe potuto comprendere meglio il pensiero di questa Amministrazione sulla contrarietà al progetto della Granarolo. Il “no” espresso, deriva prima di tutto dalla constatazione che l’iniziativa Gran Manze non è stata pensata per essere diffusa sul territorio, ma risulta invece localizzata in una piccola ed un’unica area del Basso Molise: non parliamo, quindi, di 12.000 capi di bestiame diffusi nell’intero ambito regionale, ma di 12.000 bovini concentrati in un solo posto.
Lo stesso presidente degli industriali molisani avrebbe potuto apprendere dal vivo, inoltre, che la mia contrarietà al progetto deriva anche dal fatto che non è stata definita alcuna attività di filiera degna di questo nome; non ci sono, cioè, ricadute concrete sul territorio, sia dal punto di vista zootecnico che da quello agricolo, ma anche e soprattutto dal punto di vista lavorativo ed occupazionale. Le varie criticità espresse da più parti in Consiglio, poi, non sono state assolutamente chiarite dal presidente della Granarolo.
Ma prima di ascoltare il “no” di questa Amministrazione, il presidente di Confindustria Molise, Mauro Natale, avrebbe potuto ascoltare dalla viva voce degli allevatori bassomolisani le solide motivazioni della loro contrarietà, confermate e ribadite anche dal consigliere comunale Masciantonio il quale, oltre a svolgere la sua attività all’interno dell’Amministrazione comunale di Termoli in rappresentanza della D.C., risulta essere un profondo conoscitore di questi argomenti e, più in generale, delle questioni agricole e zootecniche di questo territorio.
Per quanto attiene, invece, al mio presunto ostruzionismo nei confronti della crescita di quest’area del Molise, vorrei ricordare al presidente di Confindustria che all’interno del perimetro del consorzio industriale termolese sono già insediate tre aziende chimiche, una centrale turbogas, una centrale elettrica a biomasse; non so dove abbia la sua residenza, ma se lei abitasse a Termoli avrebbe più chiara un’idea, e cioè quella che dal punto di vista ambientale questo territorio ha già dato.
Ciò non significa una preclusione aprioristica ad un’iniziativa industriale che voglia porre le sue basi in questa zona, ma significa sicuramente un “no” deciso ad ogni iniziativa che possa arrecare un danno all’ambiente di Termoli e a quello di tutti i paesi limitrofi all’area industriale. Caro presidente Natale, la mia si chiama semplicemente coerenza; per quanto mi riguarda, ho sempre dichiarato apertamente le mie idee in tema di Ambiente, ed evidentemente i termolesi mi hanno scelto come sindaco anche per questo motivo. Aggiungo inoltre che, in qualità di operatore sanitario, ho ancora più ragioni per esprimere la mia contrarietà ad ogni attività umana, industriale o di qualsiasi altra natura, che possa determinare la comparsa di malattie neoplastiche nei cittadini che abitano a Termoli e nei paesi limitrofi; con l’appoggio della maggioranza consiliare farò di tutto, quindi, per oppormi a quei progetti che, su basi scientifiche, verranno identificati tra i possibili portatori di rischi per la salute umana e “a rischio cancro”. Su questo tema, sia chiaro, non farò sconti a nessuno.
Per concludere, presidente Natale, sappia che la mia idea di sviluppo del Molise non è fatta solo di industria, così come non è fatta solo di pesca, di agricoltura, di artigianato, ecc.; io ritengo, invece che questo territorio debba guardare sempre di più ad uno sviluppo integrato, fatto di una giusta proporzione di tutti queste attività: ben vengano, quindi, le imprese che vorranno investire in Molise e a Termoli, purché abbiano una connotazione non invasiva e non deleteria per l’ambiente e la salute”.