“Siamo di fronte a un vero e proprio attentato al diritto alla salute dei cittadini, per giunta in un’area già fortemente penalizzata dalla carenza di servizi. Alzeremo le barricate di fronte a questo scempio, senza escludere l’ipotesi di rivolgerci alla magistratura”.
Questo, in estrema sintesi, il commento del presidente dell’Ordine dei medici di Isernia, Fernando Crudele, dopo aver appreso la notizia della demedicalizzazione della postazione 118 di Cerro al Volturno.
Significa che da oggi, 1° luglio 2021, non c’è più un medico in servizio. In caso di chiamate al servizio di emergenza interverranno soltanto l’infermiere, il soccorritore e l’autista. Anche nei casi più gravi.
“Siamo stanchi – ha detto ancora Crudele – di ascoltare le solite litanie sulla carenza di organico. Il problema, oggi diventato drammatico, resta irrisolto da anni.
Da almeno 4 anni stiamo denunciando la diaspora dei medici dal 118. Da tantissimi anni stiamo chiedendo una riforma organizzativa del servizio. Le risposte non ci sono state.
E se ci sono state, sono state inefficaci, come testimonia quanto accaduto a Cerro al Volturno e in provincia di Campobasso. La verità è che c’è una grave carenza nella programmazione nel medio-lungo periodo”.
E proprio sulla mancanza di programmazione punta il dito il presidente dell’Ordine dei medici di Isernia: “Per anni si è navigato a vista, senza avere uno straccio di visione sul futuro della sanità pubblica regionale.
Ciò non solo ha messo in crisi il 118, ma ha avuto pesantissime ripercussioni anche sul pronto soccorso del Veneziale di Isernia, mai come oggi in grave difficoltà, se non a rischio a chiusura.
In tutti questi anni abbiamo assistito a goffe giustificazioni (covid compreso) e a uno stucchevole palleggio di responsabilità. Un fuoco incrociato di accuse che ha causato una sola vittima: la sanità molisana.
Quanto accaduto gli ultimi anni – ha sottolineato Crudele – è sotto gli occhi di tutti. Le stesse dotte spiegazioni che ci danno oggi sono le stesse che hanno portato alla chiusura degli ospedali di Venafro e Larino.
Mentre continua la lenta agonia del presidio ospedaliero di Agnone. Un film già visto, purtroppo”.
Per l’Ordine dei medici di Isernia non si può andare avanti così. Per il bene dei cittadini è necessario invertire immediatamente la marcia: “Chiediamo risposte concrete e non le solite scusanti. Quanto accaduto a Cerro al Volturno e in provincia di Campobasso è solo un primo passo verso la demedicalizzazione di tutte le postazioni del 118 del Molise.
Non possiamo permetterlo. E non ci fermeremo qui: faremo di tutto – ha concluso Crudele – pur di garantire il diritto alla salute dei cittadini molisani”.