L’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha sottolineato: “L’Italia è casa nostra e le opere pubbliche e i soldi pubblici nella nostra testa sono come i soldi privati, anzi di più”. Poi chiarisce: “Nessuna freddezza con Renzi”. In pole per il suo posto Rosato, Fedeli e De Vincenti. da Repubblica.it
Ieri ha giurato al Quirinale davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Oggi è partito da Palazzo Chigi alla volta del ministero delle Infrastrutture, a Porta Pia, in sella alla sua bicicletta e ha mostrato le foto della sua ‘pedalata’ su Twitter. E’ un’inizio da ministro insolito quello di Graziano Delrio, fresco di nomina ministeriale. “I piedi e la bici sono due mezzi eccezionali”, ha spiegato ai cronisti che lo attendevano.
Ieri ha giurato al Quirinale davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Oggi è partito da Palazzo Chigi alla volta del ministero delle Infrastrutture, a Porta Pia, in sella alla sua bicicletta e ha mostrato le foto della sua ‘pedalata’ su Twitter. E’ un’inizio da ministro insolito quello di Graziano Delrio, fresco di nomina ministeriale. “I piedi e la bici sono due mezzi eccezionali”, ha spiegato ai cronisti che lo attendevano.
Le sue prime parole sono state centrate sull’emergenza corruzione, soprattutto alla luce dello scandalo che ha coinvolto il dirigente Ercole Incalza e che ha spinto alle dimissioni Maurizio Lupi: “Bisogna lavorare con trasparenza. L’Italia è casa nostra e le opere pubbliche e i soldi pubblici nella nostra testa sono come i soldi privati, anzi di più” ha affermato Delrio che ha annunciato una “stretta collaborazione” con il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone “su Expo e Mose e su tutte le grandi opere italiane”.
L’Expo di Milano, a meno di due mesi dall’inaugurazione, è tra i primi dossier che sta studiando il neoministro.”E’ una grande sfida che siamo riusciti a raddrizzare abbastanza dopo un momento di difficoltà”. C’è anche il tempo per una battuta sulla ricostruzione della città dell’Aquila, a sei anni dal terremoto che l’ha distrutta: “E’ una priorità. L’Aquila ha molte risorse che abbiamo stanziano. Ce la farà. Sarà ricostruita molto bene”.