Apprendiamo da alcuni organi di informazione che oggi, nella Commissione Consiliare competente, si avvia l’iter che riguarda la legge di riordino del Servizio Sanitario Regionale. L’unica occasione di dibattito su tale legge è stata l’audizione svoltasi la scorsa settimana. Un testo di Legge già predisposto e difficilmente modificabile. E pure, anche in quella sede, sono state mosse critiche al testo di Legge. Da lì si dovrebbe ricominciare: tenere cioè nel dovuto conto le critiche, le proposte di modifiche, portate da associazioni, rappresentanti delle Comunità locali, dagli operatori del settore e dalle Organizzazioni Sindacali. Non perdere insomma anche questa occasione per aprire un confronto vero che fino ad ora è mancato.
Sarebbe infatti molto grave e lesivo dei corretti rapporti istituzionali, con il mondo associativo, le Comunità Locali, il Sindacato, se la Giunta regionale volesse stringere i tempi di approvazione di una legge che presenta molte lacune e criticità.
Tanto più in una Regione dove ci sono i ticket e le addizionali Regionali tra le più alte d’Italia e con una presenza pervasiva di strutture private che hanno finito con il depauperare il servizio pubblico, una grande carenza di servizi socio-sanitari sul territorio.
Ci sarebbe stato bisogno di un’ampia discussione pubblica su questi nodi strutturali che non solo erode ma rischia di aggravare. Per questo tutti coloro che, nel Consiglio Regionale e forze politiche hanno a cuore il futuro del Servizio Sanitario Regionale non consentano forzature su scelte sbagliate sia dal punto di vista del metodo che sul merito.
Si apra un confronto vero con le Comunità Locali, il mondo Associativo, gli Operatori del settore, le Organizzazioni Sindacali, per arrivare a decisioni ponderate e che diano una proposta credibile al Servizio Sanitario Pubblico della Regione.
Per la Segreteria Confederale CGIL Molise
Sandro Del Fattore