Dopo poche ore dal comunicato del Presidente ACEM Corrado di Niro, arriva una nota di contestazione sullo split payment, approvato oggi con un Decreto del Governo. “Il Decreto firmato dal Ministro Padoan che mette in atto le nuove disposizioni contenute nella legge di stabilità le quali prevedono dal primo gennaio di quest’anno, il versamento dell’IVA direttamente allo Stato, da parte delle ditte appaltatrici alle quali sarà corrisposto soltanto l’imponibile per le cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate nei confronti della Pubblica Amministrazione, rende ancora più difficile il ruolo delle imprese nel già difficile mercato delle opere pubbliche.
La misura, purtroppo, non giova a sostenere le imprese stesse in questo momento così particolare, dove con le scelte contenute in questo decreto attuativo, si mette in discussione il rapporto fiduciario che, invece, dovrebbe esistere tra la PA e i suoi fornitori. Questo provvedimento tende ad allontanare dalle opere pubbliche le imprese che in questo periodo di crisi, lamentano una mancanza di liquidità alla quale è sempre più difficile far fronte e che, col Decreto in questione, viene addirittura amplificata, provocando ripercussioni sui costi degli appalti, dovuti agli interessi che devono essere restituiti alle Banche. Tale situazione inoltre, peggiora le condizioni anche dei fornitori delle imprese impegnate negli appalti pubblici: queste si vedranno prorogare i termini di pagamento proprio per la mancanza di liquidità, generando una spirale negativa in un settore che, al contrario, deve essere trainante per l’economia del nostro Paese. Gli imprenditori che lavorano con gli Enti pubblici, nell’edilizia, nell’impiantistica, nelle pulizie ed in alcuni comparti della distribuzione organizzata, vedono maturare crediti IVA talmente alti che non è possibile compensare. Reverse charge e split payment impongono una procedura burocratica onerosa per il rimborso dei crediti IVA che legittimamente spettano alle imprese e con tempi d’attesa troppo lunghi. Perchè si evitino le ripercussioni negative che queste scelte potranno provocare e non ci siano freni alla ripresa economica, ho chiesto alla delegazione parlamentare molisana di farsi carico del problema.”