Si è riunito nella mattinata del 13 settembre, sotto la presidenza del Presidente Vincenzo Cotugno, il Consiglio Regionale che ha affrontato i vari punti all’Ordine del Giorno. All’inizio della seduta, il Presidente Cotugno ha informato l’Aula dell’incontro tenuto nella giornata del 12 settembre per fare il punto sulla paventata soppressione della Corte d’Appello di Campobasso e dei presidi di sicurezza dello Stato nel Molise. “L’incontro –ha spiegato il Presidente- è stato partecipato dalla Deputazione consiliare, con i colleghi Totaro e Fusco, dalla nostra Delegazione parlamentare, dal Presidente Di Giacomo, in rappresentanza del Comitato spontaneo per la salvaguardia della Corte d’Appello di Campobasso, dei Presidenti degli Ordini degli Avvocati di Campobasso, Isernia e Larino, e dal Presidente dell’Associazione Ex Consiglieri regionali”. Nella riunione, ha riferito il ancora il Presidente, “si è deciso di istituire un tavolo permanente sulla tematica, per dare maggiore vigore a eventuali azioni da intraprendere”. È stato poi ribadito che la revisione della spesa deve colpire sprechi e privilegi, e non i servizi dei cittadini. “La razionalizzazione della geografia giudiziaria –ha concluso il Presidente dell’Assemblea regionale -non può avvenire per colpi di mannaia, ma va fatta con un ragionamento complessivo, che deve, per ovvie ragioni, passare dalla conoscenza dei territori e con la condivisione istituzionale”. L’intera Delegazione parlamentare ha garantito contatti diretti con il Ministro della Giustizia Orlando, dichiarandosi pronta a qualsiasi azione, al fine di ottenere rassicurazioni certe sul mantenimento della Corte d’Appello in Molise. La strada è quella di sostenere che ogni Regione deve avere almeno una Corte d’Appello.
Il Consiglio regionale ha poi approvato la proposta di legge di iniziativa della Giunta Regionale concernente “Debito residuo delle disciolte Aziende Sanitarie Locali nei confronti degli enti previdenziali – Variazione al bilancio regionale di previsione per l’Esercizio finanziario 2016 – bilancio pluriennale 2016-2018”. La proposta è stata illustrata all’Aula dal Relatore e Presidente della I Commissione Consiliare, Di Nunzio, che ha evidenziato come il provvedimento “trae origine dalla sospensione, da parte dello Stato, dei contributi per gli abitanti delle zone colpite dal sisma 2002 ed alluvione 2003”. Il periodo interessato a tale sospensione ha riguardato gli anni dal 2002 al 2006 e solo dal 2006 è stata avviata la fase di restituzione delle somme non versate. “In tale periodo –ha ricordato Di Nunzio- la Regione Molise realizzò il riordino del Sistema Sanitario Regionale, provvedendo con legge allo scioglimento delle Asl e l’istituzione dell’ASREM. L’istituzione della nuova Agenzia Sanitaria, non ha consentito alla stessa di acquisire i debiti delle precedenti Asl, tra i quali risulta la restituzione dei contributi in parola, rimasti in capo alla gestione liquidatoria delle precedenti Aziende Sanitarie Locali”. Con il Disegno di legge approvato oggi, dunque, gli stessi vengono ricompresi nel Bilancio regionale, per un ammontare complessivo di euro 47.175.535, da coprirsi con un mutuo di 14 anni. Il provvedimento è stato votato a maggioranza con l’astensione dei consiglieri Federico, Fusco, Iorio, Lattanzio, Manzo, Niro e Petraroia.
L’Aula ha poi votato a maggioranza, con l’astensione dei Consiglieri Fusco e Iorio, un Ordine del Giorno, presentato dal Consigliere Niro, collegato al Disegno di legge appena varato, che impegna “la Giunta Regionale a verificare e a supportare, in fase attuativa, l’intervento legislativo di riferimento, evitando il trasferimento all’ASREM della somma relativa ai contributi previdenziali, e trattenendo la medesima nel Bilancio regionale a copertura degli oneri derivanti dal debito nei confronti degli enti previdenziali generato dalla disciolte Aziende Sanitarie Locali a seguito della sospensione del versamento di detti contributi previdenziali conseguita agli eventi calamitosi del 2002”.
Debito residuo delle disciolte Aziende Sanitarie Locali nei confronti degli enti previdenziali, proposta in Consiglio regionale
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