La strada che questo Governo continua a seguire è quella della repressione in ogni sua forma e di un
politica puramente punitiva che non riconosciamo e rifiutiamo e che arriva quasi in silenzio come
spesso accade purtroppo negli ultimi tempi. Un disegno di legge, in tema di sicurezza, che prevede una
serie di nuovi reati e di inasprimenti. Dal reato per chi manifesta ad aggravanti per chi mostra dissenso
al fine di impedire la realizzazione di opere pubbliche o di infrastrutture con forti impatti ambientali,
pene severe per le occupazioni degli immobili, la non obbligatorietà del differimento della pena per le
madri di bambini con figli fino a un anno o per le donne incinte, divieto di vendita, importazione e
distribuzione delle infiorescenze della canapa industriale, reato di rivolta in carcere o nei centri per
migranti compresa la resistenza passiva cioè qualsiasi forma di dissenso anche in forma pacifica, fino
alla non possibilità di acquistare una scheda sim per chi approda sulle nostre coste in assenza di un
permesso di soggiorno. Se dovesse diventare realtà quanto detto e tanto altro chiunque che prenderà
parte a tali azioni potrà essere punito con pene che durano anni. Tra le altre misure approvate
l’introduzione di bobycam per gli agenti e l’autorizzazione nel poter portare alcune tipologie di armi
anche fuori servizio che sembra quasi una sorta di riconoscimento all’esercizio della sicurezza in forma
privata che spaventa molto. Non possiamo accettare di rispondere al disagio sociale, alla marginalità,
alla povertà, al bisogno delle persone in attesa di un alloggio popolare, al bisogno di sicurezza,
all’inclusione, alla giustizia sociale, alla necessità di piani di assunzioni e di investimenti,
all’insicurezza e alle morti sui posti di lavoro e in itinere e ai rinnovi contrattuali con armi, pene e carcere
ignorando fra l’altro anche le condizioni di quest’ultimi caratterizzati da sovraffollamento, suicidi e
violenze. La paura non viene sconfitta con altrettanta paura così come la repressione non risolve i
problemi, anzi, probabilmente porta ad un’ esplosione più forte, veloce e devastante, ad una minore
sicurezza e perdita di libertà per tutte e tutti.
La Cgil oggi pomeriggio protesta a Roma davanti al Senato contro il Ddl Sicurezza, una protesta
organizzata anche nel resto d’Italia e che vede la presenza di tantissime associazioni e realtà dei
territori. Anche come Cgil Molise ci mobiliteremo ed invitiamo realtà e associazioni del territorio ad
unirsi a questa ennesima e necessaria lotta.
Segretaria Confederale CGIL Molise
Sabrina Del Pozzo