Come di consueto per questo periodo, è stato diffuso da SVIMEZ una anticipazione del rapporto annuale che informa dello “stato di salute” socio economico del Paese. Sulla fotografia redatta dall’Associazione, l’Assessore regionale Pierpaolo Nagni ha affermato che “Finalmente, dopo un interminabile decennio, caratterizzato da una crisi diffusa e che ha attanagliato indistintamente tutti i settori produttivi, il Mezzogiorno è uscito dalla “lunga recessione”.
“Da quanto Svimez anticipa, infatti, nel 2016 le Regioni del Centro-sud hanno consolidato una timida ma stabile ripresa, facendo registrare una performance ancora migliore, se pur di poco, rispetto al resto del Paese, proprio come nel 2015. A fare da traino, come ben evidenziato dal rapporto, la ripartenza del settore industriale che vede il Mezzogiorno crescere più del Centro-Nord per il secondo hanno consecutivo: un risultato non scontato, anche perché fa seguito ad una crescita già maturata nel del 2015, dopo i sette anni di crisi.
Entrando ancor di più nello specifico, prosegue l’Assessore, un deciso aumento è stato registrato proprio nel settore delle costruzioni, che ha visto il Centro sud aumentare il suo dato sull’asse positivo, rispetto allo – 0,3% del resto d’Italia. E il dato che più rincuora il comparto edile è che il Molise continua a mantenere il ritmo di crescita del 2015, proprio perché trainato dalle costruzioni.
Altro importante dato, totalmente in controtendenza, è la variazione degli occupati in edilizia tra il 2015 ed il 2016 dove il Molise, con il suo 1,3% registra il miglior risultato italiano visto che, ad eccezione di Basilicata e Calabria che si fermano intorno allo 0, troviamo valori estremamente negativi. Tale propensione, poi, fa stimare a Svimez una potenziale crescita del settore dal 1,3 al 2,3 sulle costruzioni nel prossimo periodo. Una ulteriore riflessione a corredo di questi numeri va anche fatta rispetto a quanto le grandi aziende nazionali abbiano investito negli ultimi anni sui territori del Sud. E l’esempio calzante ce lo offre proprio Ferrovie che ha localizzato al Sud appena il 19% della proprio spesa in conto capitale (immaginiamo in Molise quanto!), nonostante gli acclarati problemi che quotidianamente viviamo a causa delle deboli infrastrutture ferroviarie. Tuttavia questi segnali, pur rappresentando un piccolo cenno positivo, non devono distoglierci dai dati sulla difficile condizione in cui centinaia di famiglie molisane ancora versano.
Partendo da questi numeri, modesti ma confortanti, continueremo a lavorare su settori strategici e vitali per l’economia di un territorio, quali l’edilizia e i lavori pubblici, cercando di snellire le procedure burocratiche, provando a velocizzare al massimo i pagamenti alle imprese, mettendo in campo tutte le risorse a nostra disposizione, rivenienti dal Patto per il Sud e dalle economie interne. L’impegno a lavorare su questi temi, ha concluso Nagni, lo dobbiamo ai lavoratori del settore ed ai nostri imprenditori: sono principalmente loro che con enormi sacrifici, nonostante anni che definire di crisi è a volte riduttivo, hanno tenuto duro e sono riusciti straordinariamente a far crescere alcune percentuali, diminuite in buona parte d’Italia.”