Dal 29 giugno ai Mercati di Traiano la mostra “Imago Augusti. Due nuovi ritratti di Augusto da Roma e Isernia”

Un dialogo ideale e iconografico tra due capolavori marmorei, il ritratto del giovane Ottaviano, che diventerà poi Augusto, e quello del primo imperatore di Roma già insignito del titolo onorifico di Augustus, che diventerà parte integrante del suo nome, è proposto dalla mostra “Imago Augusti. Due nuovi ritratti di Augusto da Roma e Isernia”, ospitata ai Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali dal 29 giugno al 26 novembre 2023.

L’esposizione è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dal Ministero della Cultura, Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Molise ed è curata da Claudio Parisi Presicce, Beatrice Pinna Caboni, Dora Catalano e Maria Diletta Colombo. Organizzazione Zètema Progetto Cultura.

Il progetto nasce dalla collaborazione scientifica tra la Sovrintendenza Capitolina ai Beni
Culturali e la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Molise, unite in
questo caso dall’eccezionale rinvenimento di due ritratti di Augusto scoperte
recentemente a Roma e a Isernia che, per il loro alto valore iconografico e stilistico,
potranno offrire al pubblico un valido e interessante apporto nell’ambito degli studi
sull’immagine e sulla storia della figura sempre attuale dell’imperatore.


Tanti gli elementi in comune tra le due opere, a partire dalla recente e inaspettata scoperta rispettivamente negli anni 2019 e 2021 nel corso di indagini archeologiche nelle aree centrali di Roma, nel Foro di Traiano, e di Isernia, nella zona presunta dell’antico foro, fino al comune riutilizzo, in età medievale, come “puro materiale” edilizio e addirittura di scarto, all’identità del personaggio raffigurato e, non da ultimo, all’elevata qualità artistica dei due esemplari.

Per questi aspetti, la mostra Imago Augusti, dopo la tappa romana al Museo dei fori
Imperiali nei Mercati di Traiano, verrà allestita anche a Isernia, dal dicembre 2023, nel
Museo Archeologico di Santa Maria delle Monache.

Il percorso espositivo sviluppa le tematiche legate ai due ritratti: la scoperta, i contesti e
le modalità di reimpiego delle opere, l’iconografia e il valore politico dei ritratti, la figura
dell’imperatore. Tutti questi contenuti sono proposti in modo immersivo, attraverso
l’utilizzo di videoproiezioni. che, in parallelo, consentono di entrare nello scavo di via
Alessandrina, viaggiare nei paesaggi molisani fino a Isernia e, infine, rivivere l’emozione
delle due inattese scoperte.
Il recente scavo di via Alessandrina, nell’area del Foro di Traiano, ha ripreso un
progetto più ampio di indagini estensive dei Fori Imperiali condotte negli anni del
Giubileo del Duemila.

Nel caso di Isernia, il ritrovamento della testa di Augusto è avvenuto nel corso dei lavori
di ripristino di un tratto di cortina delle mura urbiche crollato a causa di un violento
temporale nel marzo 2013.
Le peculiari modalità di tali rinvenimenti non forniscono indicazioni certe sul contesto
originario dei ritratti e dunque sullo specifico messaggio ideologico e politico di cui essi
dovevano essere portatori. È tuttavia innegabile che si tratti di due capolavori unici che
si inseriscono a buon diritto nel già ricco panorama delle immagini del princeps, la cui
ampia diffusione nell’Urbe e nelle aree periferiche italiche si qualifica storicamente come
funzionale alla costruzione di un consenso sempre più ampio nei territori dell’impero.
Nell’approfondimento storico, iconografico e stilistico dei due ritratti, l’analisi dei dettagli
fisionomici ne consente l’inquadramento in due momenti diversi: nella raffigurazione di
via Alessandrina un giovane Ottaviano esprime il carattere forte e determinato
dell’erede di Giulio Cesare; nell’altra si percepisce la dimensione più matura e riflessiva
dell’uomo divenuto titolare di un potere illimitato. Il linguaggio figurativo elaborato tra il
40 e il 38 a.C. per il poco più che ventenne Ottaviano si evolve infatti in quello del
politico ormai affermato al quale il Senato decise di conferire nel 27 a.C. il titolo onorifico
di Augustus, che diventerà parte integrante del suo nome.
Proprio basandosi sulle diverse cronologie dei ritratti e sulla suggestiva conformazione
spaziale semiellittica, l’ultimo ambiente del Museo dei Fori Imperiali è stato concepito
come un teatro nel quale i visitatori, a orari regolari, potranno assistere a un dialogo
immaginario tra le due anime di Augusto, e al contrasto tra una personalità giovane e
idealista e una più matura e pragmatica, dando voce ad una contrapposizione sempre
attuale. Una formulazione espositiva capace di coinvolgere un pubblico diversificato e
ampio attraverso l’esperienza innovativa della teatralizzazione, nella quale i reperti
diventano oggetti “parlanti” che interagiscono tra loro e con il pubblico.
La mostra, infine, si propone come progetto di valorizzazione culturale accessibile e
inclusivo sotto molteplici aspetti.
Grazie al servizio dedicato del Dipartimento Politiche Sociali e Salute – Direzione Servizi
alla Persona, affidato alla Cooperativa Sociale Onlus Segni di Integrazione – Lazio, i
testi del dialogo teatralizzato e dei pannelli didattici sono stati tradotti in LIS (Lingua dei
Segni Italiana), registrati e fruibili gratuitamente attraverso QR code. Allo stesso tempo,
per permettere la fruizione e la mobilità in autonomia nelle sale espositive ai non
vedenti, sono state realizzate sui modelli 3D le copie in marmo sintetico a grandezza
naturale dei due ritratti di Augusto, con didascalie in italiano/inglese e alfabeto Braille e
una planimetria col percorso della mostra in italiano e alfabeto Braille. L’offerta didattica
sarà completata da visite guidate accompagnate da operatori specializzati e laboratori
integrati.
Inoltre, in programma dopo l’estate anche il nuovo calendario dei “Martedì da Traiano”
dedicato ad approfondimenti di tematiche inerenti la mostra e, più in generale, alla figura
di Augusto e delle sue immagini.

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