di Stefano Manocchio*
La cucina è fatta anche di ‘scontri’, soprattutto tra i tradizionalisti e gli innovativi e così certamente sarà sempre, nonostante le contaminazioni che poi avvicinano le scuole di pensiero. Uno dei terreni preferiti per il contenzioso verbale è quello delle zuppe e minestre; da un lato vengono considerate pietanze deboli, dall’altro energetiche o salutari. I fautori delle ‘tracchiulelle a tutti i costi’, del mangiare robusto, dei cavatelli ad ogni ora del giorno storceranno il muso davanti ad un minestrone di verdure; ma in inverno con il freddo questo si addice anche più della pasta perché riscalda, non appesantisce e rientra certamente nella sana alimentazione. Poi non tutte le zuppe sono dietetiche; ad esempio ‘pizza e minestra’ è una zuppa, come certo non leggera è quella di broccoli e legumi e lo ‘scattone’, pur essendo semplice non è equiparabile certo ad un brodino.
Adesso vanno molto di moda le minestre di farro, grano, orzo perlato che non è detto che siano necessariamente dietetiche, potendo aggiungere ortaggi a volontà, ma anche crostini di pane e spezie di arricchimento. E’ una diatriba infinita che non vede vincitori o vinti; sono modi differenti di mangiare e l’evoluzione, in cucina come altrove, sarà inarrestabile.
LA RICETTA DELLA SETTIMANA.Minestrone ricco. Scottare pomodori in padella con molta acqua, sbucciarli e pulirli e sminuzzarli eliminando i semi, tagliare a dadini sedano e carote, pulire e affettare la verza, le patate, la cipolla, l’aglio e il prezzemolo da tritare finemente, da soffriggere in padella con listelli di pancetta ed una foglia di salvia e mettere tutto in pentola con molta acqua a fuoco lento per un’ora, aggiungere piselli e fagioli e cuocere altri 30 minuti, aggiungere verza e pasta per altri 15 minuti di cottura e regolare di sale. In impiattamento aggiungere parmigiano grattugiato.
*giornalista e appassionato di cucina