di Stefano Manocchio*
“Da voi si mangia bene e l’ambiente è pulito”: l’abbiamo sentito dire per anni, anche da personaggi famosi, che del Molise questo era quello che rimaneva impresso a prima vista. Due capisaldi del turismo moderno, che dalle nostre parti sono rimasti nel libro delle belle intenzioni e non hanno ancora creato la base di lancio dello sviluppo economico. Facendo un facile paragone, in Emilia Romagna questo binomio avrebbe portato a produrre pepite d’oro, turisticamente parlando. Ora delle due l’una: o veramente la carenza di programmazione istituzionale è così ampia, una voragine, da non permettere anche ai migliori operatori economici di riuscire a costruire ipotesi turistiche di rilievo, oppure semplicemente non ci sono quegli operatori economici e bisogna ancora costruirli, formando le nuove generazioni prima che vadano via dalla regione.
Toccherà proprio ai ristoratori, quelli al passo con i tempi ed evoluti, creare il traino per una nuova idea di turismo in regione, creare la fila di buoi in grado di far partire il carro del futuro del territorio, che è così debole. Il Molise potrà essere ‘salvato’ dalla forza e dalla qualità che uscirà dai fornelli.
LA RICETTA DELLA SETTIMANA. Nnoglie e cicoria in brodo. Pulire, lavare e lessare la cicoria, dopo scolata immergerla in acqua fredda, per qualche minuto. Tagliare fette di pane a tocchetti, bagnarli, nell’uovo battuto con sale e pepe, infarinarli e friggerli in olio caldo. Per il brodo usare la Nnoglia in abbondante acqua calda e farla cuocere a fuoco moderato, poi toglierla e unirvi la cicoria per far insaporire. Versare il brodo con la cicoria in una ciotola, aggiungere i tocchetti di pane e formaggio pecorino grattugiato, poi servire.
*giornalista appassionato di cucina
Cucina e dintorni/ La cucina per ‘salvare’ il territorio
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