Cristiano Sociali: solidarietà ai lavoratori dei Centri per l’Impiego. Occorrono risposte rapide e professionali

Al di là della vicenda amara che ha segnato l’ultimo anno con un contenzioso che si è progressivamente inasprito e spostato in sede giudiziaria, amministrativa, civile e penale, si tratta di individuare delle soluzioni praticabili a tutela della qualità del servizio pubblico delle politiche attive del lavoro, prendendo atto che le competenze costituzionali sono rimaste in capo alle Regioni, a cui spetta intervenire per superare i colli di bottiglia prodotti dal combinato disposto tra legge Delrio ( n. 56/2014) e il Jobs Act ( n. 183/2014).
Al Molise necessita un organizzazione moderna, efficiente e qualificata dei servizi pubblici per l’impiego, per dare risposte ai giovani, ai disoccupati, ai lavoratori licenziati delle aziende in crisi e a tutti coloro che hanno bisogno di una risposta dal collocamento anche in termini di pratiche amministrative, istanze, registrazioni o procedure di qualsiasi genere.
L’imminente sessione sul collegato alla manovra finanziaria regionale per il 2017 può rappresentare un’occasione per avviare a soluzione la problematica chiarendo in modo inequivoco le funzioni tra Province e Regioni con responsabilità, ruoli e figure coinvolte.
La base per risolvere la questione del lavoro nel nostro territorio è la struttura pubblica tecnica, organizzativa e amministrativa che si occupa dell’erogazione delle prestazioni all’utenza, di predisporre bandi del Fondo Sociale Europeo e di seguire le attività di ricollocazione occupazionale, formazione professionale, orientamento, autoimpiego e inserimento mirato delle categorie protette del collocamento.
Con la Delibera di Giunta regionale n. 638 del 30 dicembre 2016 sono stati sottratti i fondi a 2mila lavoratori che attendevano il saldo di 7 mesi di mobilità in deroga del 2015 e il pagamento di 6 mesi di indennità di mobilità in deroga 2016, per orientarli in favore delle politiche attive per le aree di crisi, anziché sollecitare risorse nazionali specifiche e/o attivare i fondi del POR FSE-FESR 2014-2020 che sono fermi per la mancata pubblicazione dei bandi.
Non aver attivato 1400 Borse Lavoro, non aver avviato la spesa dei fondi strutturali europei per l’occupazione e non aver sollecitato il Governo a finanziare le politiche attive del lavoro per le aree di crisi con risorse del PON Nazionale, ha causato notevoli penalizzazioni ai disoccupati di lunga durata e a chi ha perso un lavoro in Molise.
Per queste ragioni è indispensabile superare lo stato confusionale in cui versano i servizi per l’impiego con una norma di legge chiara che accentui le attività nella sua interezza in capo alla Regione Molise in modo tale che si ponga fine ai disagi dell’utenza e si cominci a dare risposte concrete in termini di programmazione

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