Le stime continuano ad indicare, per il Molise, una evidente diminuzione del prodotto rispetto al resto dell’area del Mezzogiorno. Il persistente ridimensionamento dell’attività economica, che ha riguardato tutti i settori produttivi, ha messo in luce le difficoltà competitive della nostra economia, frenata, soprattutto, da carenze infrastrutturali, da una scarsa capacità di innovazione e da una limitata apertura ai mercati esteri. Va registrato il netto calo degli occupati dell’industria, soltanto in parte mitigato da un elevato ricorso agli ammortizzatori sociali, con soltanto un timido incremento del numero di addetti del settore dei servizi, ma con un aumento del tasso di disoccupazione per i più giovani. Basta questo per capire qual è la reale situazione in cui versa il Molise.
Il quadro è sempre più a tinte fosche, un circolo vizioso che non ci fa intravedere via d’uscita anche se ciò non possiamo permettercelo. Senza giudicare, dico: la storia passata ci ha dato una lezione che ancora stiamo pagando, ma non possiamo far finta che centinaia di lavoratori, migliaia di persone, continuino a subire, passivamente, quelle scelte. Se è vero, allora, che l’istituzione non deve fare impresa, è altrettanto vero che può mettere in moto i meccanismi giusti, perché la crisi colpisca meno e faccia meno male. E se non possiamo permetterci, non fosse altro perché non li abbiamo, di investire soldi, nei capitali sociali di aziende in crisi, possiamo investire affinché i canali del credito slaccino un po’ i cordoni delle loro borse e comprendano che nel Molise c’è capacità, voglia, passione di fare bene le cose. Se sapremo far comprendere che non è una scommessa ad alto rischio, quella di investire, anche gradualmente, sulle nostre imprese, per il necessario ammodernamento delle strutture e quindi per un rilancio produttivo, forse i risultati arriveranno. Occorre altresì che la Regione funga da supporto alle iniziative imprenditoriali, sulla scelta dei mercati, che diventi non un socio ma un partner capace di investire in marketing, in strategie, quale strumento per ampliare i confini di operatività e conoscenza, ai quali, molte nostre imprese non possono arrivare. Il perdurare di questa crisi, purtroppo, ha evidenziato, se mai ve ne fosse ancora bisogno, il ritardo col quale siamo giunti nel capire che certe logiche non sono più possibili, in un contesto in cui, per sopravvivere ed essere al passo con i tempi, non serve soltanto occupare una poltrona, ma muoversi per cercare e trovare le migliori opportunità. Le risorse di competenza della Regione Molise, dovranno essere utilizzate in modo più tempestivo ed efficace di quanto avvenuto in passato. La demagogia è inutile e dannosa e non voglio pensare che a giustificare l’annientamento del Molise, oltre che ai paventati tagli alle spese, riordini vari e accorpamenti in macroregioni, ci fosse proprio il default generato dalla nostra superficialità o insipienza di non essere capaci a trovare le soluzioni per uscire da questa situazione. Investiamo, allora, nell’innovazione e nella ricerca, coinvolgendo i giovani nelle iniziative che proiettino il Molise oltre i nostri confini territoriali, nell’internazionalizzazione delle imprese locali, nelle reti d’impresa, facendoci conoscere ma, soprattutto, diventando un territorio ricettivo per chi intende investirci. Pensiamo al potenziamento, ove occorre, delle infrastrutture, daremo lavoro e saremo attrattivi, prevediamo giusti incentivi per l’occupazione, al di la di quelli eventualmente erogati dallo Stato, alleggeriamo la pressione fiscale, creeremo occupazione facendo riprendere la nostra economia, così non solo aiuteremo il nostro presente, ma penseremo anche al futuro dei nostri ragazzi. Investiamo anche sul territorio, seriamente, valorizzandolo e sfruttandolo per scopi che ritornino, questa volta, nel circolo virtuoso che dobbiamo essere in grado di creare. Inventiamoci i poli delle eccellenze agroalimentari, anche riconvertendo quella parte d’industria molisana che è andata distrutta, collegandola con ciò che di buono riescono a dare la nostra agricoltura, la geografia del Molise e la storia di questa regione. Le risorse di competenza della Regione Molise relative ai finanziamenti Europei 2014-2020 per la coesione economica, sociale e territoriale dovremo utilizzarle in modo più tempestivo ed efficace di quanto avvenuto in passato. Ciò proprio per l’urgenza di rilanciare lo sviluppo e la ripresa della produttività. Un efficace utilizzo di questi fondi strutturali potrebbe contribuire a mitigare gli effetti della crisi economica sul tessuto imprenditoriale locale, rilanciando le prospettive di crescita. Dobbiamo lavorare perché si arrivi al Molise del futuro senza dover contare il numero di giovani costretti ad emigrare, lavorare per un Molise del futuro che veda le attività artigianali proliferare nelle aree interne, diventando il volano della crescita di questa regione. Tutto questo è sicuramente impegnativo, ma è un nostro preciso dovere a cui non dobbiamo mancare.