Nascosta come la polvere sotto al tappeto, la crisi dell’edilizia è la più grave del Molise perché si trascina senza soluzioni da un decennio ed ha prodotto il licenziamento della metà dei 10 mila addetti del settore e un terzo delle 1700 aziende di costruzioni regionali, con un crollo dei salari erogati e un forte indebolimento del tessuto imprenditoriale molisano a vantaggio di una concorrenza sempre più agguerrita e priva di scrupoli che invade la regione aggiudicandosi gare al massimo ribasso, portando manodopera da fuori e spesso non acquistando nemmeno il calcestruzzo o i materiali di costruzione in Molise.
Qual è la risposta delle Istituzioni a questa drammatica situazione che ha messo in ginocchio la micro economia di 5 mila famiglie di operai dell’edilizia che nel passato cumulavano 4/6 mesi all’anno di lavoro nei cantieri con attività integrative agricole e qualche mese di indennità di disoccupazione?
Che fine ha fatto il Protocollo firmato tra sindacati, imprese edili e Regione Molise per gestire insieme questa fase così difficile? Non si possono sottoscrivere accordi che poi restano lettera morta con comitati che non si insediano, cantieri che non si aprono e operai molisani che restano disoccupati.
Bisogna reagire a questa situazione e definire delle azioni concrete, ciascuno per le proprie responsabilità, per rilanciare il più importante settore economico molisano. Sinistra Italiana sosterrà per queste motivazioni le iniziative di lotta e le proposte che il movimento sindacale dell’edilizia ha elaborato, per rafforzare la mobilitazione e ottenere delle risposte utili per gli operai della nostra regione.
Crisi dell’Edilizia: sostenere le iniziative dei lavoratori per aprire nuove opportunità occupazionali
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