La crisi continua a mordere il settore delle costruzioni in Molise, come conferma l’ultimo rapporto della Banca d’Italia, che registra l’interruzione del moderato recupero avuto nel 2019 e una diminuzione delle ore lavorate nei primi otto mesi del 2020 di circa un quinto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ovviamente anche in conseguenza del fermo avutosi per il lockdown legato al coronavirus.
Un diffuso calo del valore della produzione sia nell’ambito degli appalti pubblici che dell’edilizia residenziale che ha acuito ancor di più la crisi che attanaglia il settore da oltre dieci anni.
Una situazione congiunturale che sarà di certo aggravata dal divieto di licenziamenti previsto dal decreto ristori, che obbligherà le imprese a tenere in forza le maestranze anche se non hanno commesse da svolgere, con enorme aggravio di oneri.
In questo contesto, il sistema necessita di una forte rivisitazione finalizzata a razionalizzare la presenza e la funzionalità operativa degli enti paritetici di settore, favorendo anche e soprattutto una riduzione dei costi a totale vantaggio dei lavoratori e delle imprese.
Per questo, il lavoro che gli imprenditori dell’ACEM-ANCE stanno portando avanti in questi mesi anche a livello nazionale è nella direzione di semplificare la presenza degli enti bilaterali nel settore dell’edilizia, procedendo ad una necessaria razionalizzazione degli stessi, che porti in particolare ad una Cassa edile unica ed al superamento della duplicazione organizzativa attualmente esistente, che non risulta più compatibile con l’ottimale gestione delle ridotte risorse oggi disponibili.