L’ACEM si schiera apertamente contro le politiche avverse ai piani di lottizzazione nei centri urbani, ritenendo che non possono essere bocciati per semplici ragioni di circostanza ma che, viceversa, occorre promuoverne l’incentivazione in quanto, presentati in conformità alle prescrizioni normative, costituiscono un valido strumento per l’urbanizzazione di nuove aree, per creare occupazione e ravvivare l’economia del territorio.
Secondo l’ACEM, gli imprenditori che presentano piani di lottizzazione si muovono in conformità a precise prescrizioni normative e non in base agli orientamenti politici del momento, per cui se le proposte di lottizzazione sono da ritenere inopportune rispetto alla tutela di determinati interessi pubblici, occorre che ciò avvenga sempre rispetto a specifiche disposizioni normative e regolamentari e non a valutazioni astratte che non trovano riscontro nel diritto positivo, salvo a modificare la legislazione di riferimento in senso preclusivo.
Impedendo nuove lottizzazioni inoltre, secondo l’Associazione, si va a rafforzare la posizione di chi è già presente sul mercato immobiliare, favorendo situazioni di monopolio che alimentano l’incremento dei prezzi e scoraggiano la domanda.
“In un momento di forte crisi dell’edilizia – denuncia il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro – non è concepibile l’avversione da più parti alle politiche di lottizzazione nei centri urbani, allorquando invece andrebbero apprezzati gli imprenditori che facendo legittimo affidamento sulle norme vigenti, in una fase così difficile, si mettono in gioco investendo proprie risorse, creando occupazione e ravvivando tutto l’indotto anche commerciale che ruota intorno alle costruzioni in senso stretto ”.
Crisi dell’edilizia, Acem: assurdo bocciare le lottizzazioni per ragioni di circostanza
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