Si è svolta presso la sede dell’Acem una riunione con i Parlamentari del Molise, riguardo l’emergenza che coinvolge il comparto dell’edilizia locale. L’incontro ha rappresentato la prosecuzione del tavolo insediato lo scorso 14 ottobre a cui parteciparono tutti i rappresentanti molisani nelle istituzioni romane, durante il quale furono analizzate la varie criticità che appunto vedono l’edilizia regionale vivere uno dei momenti più bui di sempre. Una delle cause di tale condizione è sicuramente il brusco freno che le amministrazioni hanno dato al pagamento dei lavori appaltati dopo il terremoto. Le imprese, da tempo ormai, lamentano il mancato pagamento di lavori conclusi ma mai saldati dalla struttura commissariale oppure dai comuni che li hanno appaltati, causa mancanza fondi nelle casse.
Condizione, questa, che ha portato alla chiusura di parecchie imprese e che ne vede altre sull’orlo del collasso finanziario. Al secondo incontro, accanto al presidente Acem Corrado Di Niro, il Sottosegretario Sabrina De Camillis, il senatore Roberto Ruta e l’onorevole Laura Vennittelli.
Proprio il padrone di casa ha ricordato che “la deroga al patto di stabilità era il punto su cui iniziare a lavorare per trovare soluzioni al problema e su cui la nostra pattuglia avrebbe dovuto lavorare. Purtroppo il Molise, però, paga sempre un problema di scarsa rappresentatività ed a testimoniarlo gli ultimi riparti dei fondi nazionali sulle opere pubbliche che vedono trasferimenti complessivi, sempre al di sotto del 2%”.
Il Sottosegretario De Camillis ha affermato “la situazione è critica. I riparti seguono dei criteri dettati dalla conferenza Stato-Regioni a cui partecipa la Regione che comunque dovrebbe essere coinvolta per capire cosa davvero è accaduto. Comunque per ciò che attiene la deroga al patto di stabilità stiamo lavorando insieme al senatore Ruta su tutti i tavoli necessari. I fondi CIPE, a cui fanno riferimento quelli per la nostra ricostruzione, devono diventare fondi straordinari, cosa che oggi non sono, quindi non possono essere svincolati dal patto di stabilità e dai freni che esso presuppone. Le difficoltà anche di natura politica e le frizioni interne al Governo poi, non contribuiscono a trovare soluzioni definitive a questa problematica.”
Il Senatore Ruta ha aggiunto “questa complessa fase è da vivere insieme. Purtroppo la marginalità del Molise è cosa nota e dobbiamo farcene una ragione. Quando proposi un emendamento sull’emergenza Molise in Parlamento scatenai una reazione dura da parte di molti colleghi e membri del Governo in quanto, a distanza di 13 anni, sentir parlare della ricostruzione di Molise è cosa poco gradita. Stiamo comunque lavorando ad un emendamento, che deve essere presentato entro il prossimo giovedì, per spostare all’interno della legge finanziaria delle somme pari a circa 15 milioni, rendendoli immediatamente utilizzabili. Tutti noi incontreremo il Sottosegretario al bilancio ed il ministro all’economia per chiedere ossigeno per questa terra. Dobbiamo andare anche oltre i 15 milioni, facendo anche una forte azione di pressing sul Governo, elaborando un azione pluriennale altrimenti ci troveremo sempre impantanati nel patto di stabilità. Ci devono consentire di usare grand parte di quei fondi immediatamente ed il resto un uno stretto giro, così da completare la ricostruzione. La ricostruzione è un diritto dei cittadini e quindi lo Stato se ne deve occupare. La regione può essere lo strumento ma il diritto di rivedere ricostruita la propria abitazione è costituzionale te garantito.”
Laura Vennittelli ha concluso “dobbiamo essere forti e coesi ai tavoli e cercare di ottenere immediatamente risultati tangibili. Il prossimo giovedì saremo ricevuti da consulenti politici del Presidente Letta, auspicando che già in quella fase si potrà avere qualche garanzia certa”.
“La preoccupazione- ha affermato Corrado Di Niro- è sempre legata ai tempi. Non possiamo aspettare ancora mesi per veder pagati lavori di quasi due anni fa. Quando arriveranno quei fondi, se andiamo avanti così, non ci saremo più noi. Siamo imprenditori e dobbiamo avere date certe. Già sapere in anticipo i periodi dei trasferimenti potrebbe essere di aiuto in maniera che ogni realtà si può organizzare al meglio. È proprio l’incertezza sta facendo scomparire le imprese più piccole e più deboli. Chiediamo date certe e la verità su ciò che riguarda le nostre prospettive. Se sarà necessario siamo pronti a venire a Roma a far sentire la nostra voce. Dobbiamo far presto.”