“Siamo vicini ai coltivatori che hanno protestato in massa a Termoli per la difficoltà nel portare avanti la produzione cerealicola, ormai non più remunerativa per i costi di produzione elevati a fronte del crollo del prezzo del grano sul mercato”. Lo ha detto il rappresentante molisano del movimento Possibile, Michele Durante. “In un anno – ha proseguito – le quotazioni del grano duro destinato alla pasta sono crollate del 43%, tanto che viene pagato 18 centesimi al chilo, mentre quelle del frumento tenero, adoperato per la panificazione, sono calate del 19% arrivando a 16 centesimi al chilo. Siamo di fronte ad un crack senza precedenti – ha spiegato Durante – con i compensi per i coltivatori che sono tornati ai livelli di 30 anni fa con il rischio concreto dell’abbandono e della desertificazione di aree coltivabili, come accadde nel periodo della crisi agricola con i campi di grano e canapa, senza contare i posti di lavoro, l’indotto e le aziende”.
Inoltre, “i dati recenti dicono che solo l’agricoltura ha spinto il Pil del sud negli ultimi anni e rappresenta l’unica prospettiva di lavoro per tanti giovani. Tutto considerato – ha concluso l’esponente molisano di Possibile – occorre un piano straordinario ed immediato da parte di governo e Regione a sostegno dei produttori perché sarebbe folle che il Paese della pasta e della pizza per eccellenza rischi di trovarsi senza campi per coltivare il grano”.