Endometriosi, le Regioni Friuli Venezia Giulia, Molise, Sardegna e Puglia unite per una legge nazionale che tuteli i tre milioni di donne affette in Italia da questa malattia invalidante. È il risultato ottenuto sabato 22 novembre da Sonia Manente, la presidente dell’Associazione Endometriosi Fvg, che nel 2012 ha fatto approvare in Friuli Venezia Giulia la prima legge regionale in Italia sull’endometriosi. A due anni di distanza, le Regioni Molise, Puglia e Sardegna stanno seguendo l’esempio del Friuli Venezia Giulia. Tant’è che, ieri al Castello di Buttrio, in provincia di Udine, il convegno “Parliamo di Endometriosi. Prevenzione per la ragazza, la donna e la coppia“ – promosso e organizzato da Sonia Manente – ha di fatto costituito il primo tavolo di confronto fra le Regioni interessate a portare all’attenzione del Ministero della Salute una proposta di legge unitaria che riconosca a livello nazionale l’endometriosi, malattia che risulta ancora poco conosciuta, nonostante colpisca il 10% delle donne in età fertile.
Di più. Il Friuli Venezia Giulia s’impegna a supporto tecnico del percorso di approvazione della legge nazionale. Così infatti il Presidente del Consiglio regionale Fvg, Franco Jacop: «Daremo il nostro apporto, anche di natura tecnica, alla Conferenza dei Consigli regionali, per valutare una proposta di legge unitaria sull’endometriosi. Nostro impegno sarà di raccogliere tutti i Consigli regionali per un coordinamento capace di portare all’attenzione del Ministero della Salute la gravità della endometriosi e gli effetti che questa malattia comporta sulla vita delle donne che ne sono affette».
Dall’altra parte del maxi—schermo, al tavolo in videoconferenza ha partecipato per la Sardegna il Consigliere regionale Lorenzo Cozzolino: «Sono convinto che potremo contare a Roma a fianco delle altre Regioni (Fvg, Molise e Puglia) che hanno lavorato o stanno lavorando per una legge regionale sull’endometriosi. Dal nostro canto, la nostra proposta è già passata in Commissione e tra un mese verrà approvata dal Consiglio regionale».
Praticamente gli stessi, i tempi previsti dal Consigliere regionale del Molise Vincenzo Cotugno, proponente della pdl sull’endometriosi nella regione: «Siamo pronti ad aderire a una proposta di legge nazionale. La nostra proposta di legge regionale è già depositata in Commissione, stiamo lavorando per farla approvare entro la fine dell’anno e contiamo che sarà operativa già a gennaio 2015».
Nella stessa linea il parere dato – a margine della conferenza – dalla Consigliera regionale della Puglia, Anna Rita Lemma, che ha insistito sulla necessità di fare rete tra Regioni per una proposta di legge nazionale.
Ma il convegno non si è esaurito qui.
Al fianco di Jacop, la consigliera regionale Cremaschi ha ribadito «l’impegno della Regione Fvg a fare da perno tra bisogni dei pazienti e sistema sanitario, puntando sull’associazionismo e sui consultori come luogo di riferimento per la cura delle donne e delle famiglie». Per il Fvg ha partecipato anche la vicepresidente della commissione Pari opportunità, Paola Schiratti e la direttrice dell’Area Promozione, Salute e Prevenzione della Regione, Nora Coppola, che ha annunciato l’istituzione, a breve, del Registro sull’endometriosi regionale (già contemplato nella legge regionale e da tempo sollecitato da Manente) come «uno dei primi strumenti in Italia capace di snoccciolare dati ufficiali sui numeri delle donne affette da endometriosi nel territorio».
Nell’annunciare la nuova campagna di informazione “Rompi il silenzio”, che l’associazione Endometriosi Fvg sta avviando in regione, la presidente Sonia Manente ha poi ribadito: «L’endometriosi può provocare, oltre a danni ad altri organi, anche l’infertilità. Servono fondi per attivare un progetto di ricerca, nazionale o quantomeno regionale, capace di studiare non genericamente l’infertilità ma in maniera specifica l’endometriosi. Solo così si possono ridurre i tempi di diagnosi, migliorando la qualità di vita della donna e della sua famiglia».
Diversi gli interventi dei medici relatori, provenienti in maggioranza dall’Azienda ospedaliera Santa Maria degli Angeli di Pordenone e dell’Istituto materno e infantile Burlo Garofolo di Trieste. Scioccante il contributo del direttore dell’Unità operativa di Ginecologia di Campobasso, Vito Chiantera, che nel descrivere la neuropelveologia – una nuova ricerca mini invasiva 3D – ha definito l’endoemtriosi «una malattia ad alto rischio di complicanze che deve essere trattata da medici e autorità alla stessa stregua di un cancro». La ginecologa romana Anastasia Ussia ha evidenziato come «la dismenorrea che impedisce lo svolgimento di qualsiasi attivita non va sottovalutata perché evidenzia la necessità di una diagnosi urgente».
Non è mancato infine l’appello, da parte del presidente di Federfarma, Francesco Pascolini, affinché «le associazioni come Endometriosi Fvg possano partecipare alla programmazione e all‘informazione della patologia di cui si occupano».