Il responsabile per lo Sviluppo economico del Pd analizza la situazione regionale anche alla luce dei recenti gravi incidenti avvenuti in regione. Incidenti mortali, in Molise se ne verificano troppi. Una scia di sangue che macchia le strade della regione e che, purtroppo, non accenna a diminuire. Se in ambito nazionale l’Istat ha fotografato una diminuzione del numero dei sinistri che si sono conclusi con delle vittime, ciò non è vero per la nostra regione. In Molise, infatti, come segnalato dall’Aci, non si sono registrate riduzioni. Solo nell’ultima settimana di settembre in regione si sono registrati tre scontri, a distanza di pochi giorni l’uno dagli altri, che sono costati la vita a tre persone. Un quadro, quello della pericolosità delle arterie regionali, che va cambiato. Gli utenti devono essere messi nelle condizioni di viaggiare su strade sicure, cosa che evidentemente le arterie molisane non sono. A questo punto bisogna effettuare una seria analisi per comprendere come poter intervenire per abbassare il tasso di mortalità e ridurre, più generalmente, il numero dei sinistri. Secondo il rapporto Istat 2013 sugli incidenti stradali in Italia, gli scontri più gravi avvengono sulle strade extraurbane (escluse le autostrade), dove l’indice di mortalità raggiunge il livello di 4,94 decessi ogni 100 incidenti. L’Istat, tra i parametri utilizzati, ha preso in considerazione anche la diversa tipologia di strade. Ed è emerso che il valore massimo degli incidenti mortali si registra per le strade a una carreggiata e a doppio senso: ovvero 5,41 morti per 100 incidenti su un totale di 29.218 incidenti, di cui 1.581 mortali. Più sicure risultano essere le strade a doppia carreggiata, con più di due carreggiate: su 3.670 incidenti registrati, quelli mortali sono stati 131. Il numero più basso di incidenti si verifica in autostrada, con 9.398 sinistri, 330 morti e 15.852 feriti. Il rapporto dell’Istituto nazionale di statistica è utile per comprendere la situazione del Molise. In regione non ci sono autostrade, tra le arterie con minor numero di incidenti e, per contro, le strade extraurbane, che sono quelle su cui l’Istat ha riscontrato gli scontri più gravi, sono quasi tutte a doppio senso con un’unica carreggiata, la tipologia che risulta essere la meno sicura. Appare lampante, alla luce dei dati, come sia fondamentale rivedere il sistema stradale molisano, che è non soltanto inadatto rispetto alle moderne esigenze di traffico, ma decisamente inadeguato rispetto alle esigenze di sicurezza per gli utenti. A fronte di ciò, ritengo vada ripreso il discorso sulla realizzazione dell’autostrada, rimasto purtroppo fermo, che consentirebbe di disporre di una tipologia di arteria più sicura e, snellendo il traffico sulle extraurbane, contribuirebbe senz’altro a ridurne l’indice di pericolosità. Anche in Molise, come avviene in tutte le altre realtà italiane, gli automobilisti devono poter viaggiare su arterie che abbiano almeno quattro corsie, due per ogni senso di marcia. Se finora così non è stato, e la regione vive una situazione di estrema pericolosità delle strade, la responsabilità va attribuita alle amministrazioni (sia attuali che passate) e alle associazioni che in alcuni casi sono rimaste immobili e in altri hanno espresso parere contrario alla realizzazione di nuove arterie. Ora, però, non si può più continuare a tirare avanti come avvenuto finora: occorre cambiare atteggiamento e dare risposte concrete all’esigenza di sicurezza degli automobilisti molisani.
Cosmo Tedeschi responsabile per lo Sviluppo economico della segreteria del Pd