In quel tempo era d’obbligo usare un pannello vetrato che si poteva accendere e spegnere tramite un specie di sgombro con le batterie, per sentir parlare le persone famose, le persone importanti, le persone che contavano.
Una volta, a dire il vero, le persone che contavano erano i cassieri, poi arrivarono i bancomat “evoluti” e non si seppe mai se fu vera evoluzione quello dell’uso del bancomat evoluto, se all’interno del bancomat evoluto ci fossero i cassieri che non stavano più alla cassa, oppure se i soldi che i clienti depositavano nei bancomat evoluti facevano la fine buona o cattiva. Mai si ebbe a sapere.
In quel tempo, onestamente, di parecchie cose che non si ebbero mai a sapere ne avemmo parecchie. Meglio lasciar perdere e non ricordare, almeno in questa sede, Ustica, la strage di Bologna, ma io ci metterei anche la tangenziale Nord di Campobasso, i compensi del Consiglio di Amministrazione dell’Autostrada del Molise, anche se onestamente molto meno gravi delle prime due, sempre costruenda a mai costruita, a differenza del Ponte Morandi che fu ricostruito in poco tempo. La ricostruzione del ponte Morandi fu la chiara consacrazione del fatto che si evitassero gli appalti “in punta di diritto”, con sistematici ricorsi ai vari TAR, le cose potebvano funzionare meglio. Ma…chess’è!
Quindi, tolti i cassieri delle banche e sostituiti con i bancomat, di persone che contavano erano rimasti in pochi. Una volta, ancora prima di “in quel tempo” di persone che contavano in Italia ne avevamo circa mille, distribuiti a Roma tra due palazzi uno lo chiamavano “palazzo Madama”, e vi stazionavano i saggi, gli anziani, ma anche quelli che avevano già maturato il diritto alla pensione dell’altro palazzo che era definito “Montecitorio”. Mai capito se fosse il nome del romano proprietario del palazzo perché un monte che chiamasse “Citorio” a me faceva pensare alla Citrosodina che davano da bambini. Ma sono cosciente che nulla ci possa entrare, non erano proprio la stessa cosa. Anche se lì, a Montecitorio, di cosed a digerire per noi italici contribuenti ce ne stavano molte.
Stavo dicendo in questi due palazzi che “lavoravano” circa mille persone che provenivano da tutti gli angoli della nostra amata penisola ed avevano potere su tutto e su tutti. Basti pensare che prima dell’invenzione dei curriculum, che in tutto il mondo servono per valutare una persona, ma che in Italia servono per prenderla in giro, ma chiamarli CULliculum, sarebbe stato troppo evidente, in questi palazzi, dicevo prima si arrivava anche a decidere chi assumere alle Poste alle ferrovie. Proprio come cantava Edoardo Bennato ….”… non potrò mai diventare direttore generale delle poste o delle ferrovie ….”. Poi, come sappiamo tutti, successe che un manipolo di “unni” provenienti dalla “Longobardia” inventò il sistema delle liste bloccate e da allora tutti e mille che prima decidevano e parlavano tra di loro, ora non decidevano più niente e sottostavano ai potentati per evitare che non li ricandidassero più. Dovevano anche evitare di finire d Arcore a ballare su di un bancone vicino ad una pertica …. pardon: ad Arcore a fare la LAP DANCE.
Passato il pericolo di partecipare alle “cene eleganti”, pericolo che poteva essere sempre in agguato perché ti potevano dire: “vieni a cena che ne parliamo” e poi, magari, poteva spegnersi la luce e non c’era nessuno che faceva la LAP Dance e te la facevano fare a te, ignaro e (ex) stimato operatore delle Camere Parlamentari….. ma questo è altro motivo di sudditanza.
Altro aspetto di “quel tempo” era la grande possibilità che si aveva di diffonder il proprio pensiero tramite, anche, una specie di tavoletta di cioccolato, come dimensioni, ma che non potevi mangiare sennò ti si ingrippava lo stomaco per tutta la roba cancerogena che c’era, e noi la portavamo sempre con noi. Con questa specie di tavoletta potevi fare le foto, ma anche i filmati e li mandavi a tuo cugino in Canada, che poi ti rispondeva e ti diceva che li faceva un freddo cane. E tu pensavi: perché tuo nonno non emigrò in Australia? Ma qui ci entra un discorso serio, e quindi almeno oggi lasciamo stare.
Quindi con queste tavolette che chiamavano SMARTPHONE ci si poteva fare di tutto, figurarsi che il Paparazzo “campobassese”, al sescolo Pasqualino Gabriele, usava solo lo smartphone per svolgere il suo lavoro da fotoreporter, niente più reflex per il “Barillari” di Campobasso, ma un semplice smartphone.
Pasqualino, persona amabile se riesce a stare in silenzio per almeno trenta secondi, era un persona come tutti quanti gli altri ed usava lo smartphone, le persone importanti invece? Continuavano ad usare la televisione. Per loro non era cambiato niente.
Il non non aver cambiato abitudini li portava a fare delle vere e proprie dichiarazioni dinanzi allo schermo, anche se alle volte convocavano anche i giornali, e se ne sentivano di tutti i coloro.
Basti immaginare che, in quei giorni ci furono delle dichiarazioni che lasciarono non poco amaro in bocca, una la fece in comico che si era dapprima autonominato e successivamente veniva riconosciuto come capo politico di un movimento. Ebbene costui ebbe a fare in televisione in pubblica rete a difesa del figlio. Si potrebbe pensare che il figlio di un “capo politico” fosse stato preso di mira per osteggiare e dare fastidio al padre, dalle nostre parti si direbbe “ralle la varda pe n’ ralle u ciucce”, nossignore, il figliuolo era stato rinviato a giudizio per una cosa bruttissima: stupro!
Sono sempre stato garantista ed ognuno di noi è innocente sino alla condanna definitiva, sino al terzo grado di giudizio è solo che da padre non posso accettare l’uso sconsiderato del mezzo di comunicazione per diffondere il pensiero di un padre seppure preoccupato per il futuro del figlio.
Quel messaggio, e qui scrivo al presente, è stata una cosa vergognosa, un messaggio che poneva il figlio, suo figlio al di sopra delle parti e di tutto. Al di sopra dei sospetti al di sopra del comportarsi male, al di sopra di tutto. A me Grillo ha fatto pena, mi ha fatto ricordare l’ipocrisia di quel mio amico alle scuole elementari: si dichiarava favorevole al sesso, si dichiarava pronto a fare sesso quando ne avrebbe avuto occasione, ma si rifiutava di credere che i suoi genitori lo avessero concepito facendo sesso. Era convinto che i figli si concepissero anche o soprattutto con i baci.
Il mio amico ora è padre di famiglia e medico, anche molto bravo, adesso sa come si concepiscono i bambini. Per il mio amico è bastato tempo e studio, per altre situazioni spero solo nell’intervento di qualche entità superiore. Ma potrebbe perdere tempo, Domine Iddio, per sciocchezze del genere?
Sempre un piacere scrivere, spero che qualcuno provi un poco di piacere a leggere e quindi vi saluto on un caloroso statevi arrivederci.
Franco di Biase