Com’è a tutti noto, le emittenti private locali sono destinatarie di un contributo pubblico, previsto dalla L. n. 448/98. Tale contributo dovrebbe rappresentare una misura di compensazione per coloro che erogano un servizio, di indubbia rilevanza pubblica, assicurando ai cittadini un’informazione diversificata ed accurata anche attraverso una presenza capillare sul territorio. Tuttavia le regole con le quali tali contributi sono stati assegnati sino ad oggi non garantiscono un giusto sostegno alle emittenti che effettivamente soddisfano le esigenze della collettività assicurando da un lato un’adeguata e diversificata informazione e, dall’altro, l’occupazione.Si vuol dire, in sintesi, che il regolamento in virtù del quale viene, ad oggi, erogato il finanziamento penalizza coloro che erogano un servizio ai cittadini impedendo il loro sviluppo.
Detto regolamento ostacola la nascita di nuove emittenze per l’assenza di frequenze disponibili che, invece, sono occupate da imprese presenti solo per ottenere “a costo zero” dei soldi pubblici che rappresentano il motivo stesso della loro esistenza. Ad oggi il peso di tale condizione è divenuto insostenibile.
Di ciò, per altro, la stessa Regione Molise si è fatta carico attraverso la nuova norma sull’editoria che garantisce alle emittenze private locali nuove risorse non previste dallo Stato.
Infatti, da un recentissimo studio di Confesercenti che verrà, in data odierna, pubblicato si apprende che i fondi stanziati dallo Stato per l’emittenza locale si sono drasticamente ridotti, passando da 106 ml per il 2010 ad appena 31 ml per il 2015. Tali fondi, già di per se insufficienti, debbono essere divisi con 444 aziende, molte delle quali non forniscono alcuna utilità al cittadino né in termini di informazione né, tanto meno, di occupazione.
Proprio per tale motivo i Presidenti dei CoReCom italiani, il 22/09 si sono riuniti a Milano nel Coordinamento nazionale ed hanno, per la prima volta, condiviso delle linee guida presentate nella giornata di ieri ad una tavola rotonda riunitasi presso EXPO. Ciò al fine di proporre al Governo una modifica dell’ormai desueto Regolamento (DM n. 292/2004) dal quale dipendono i bandi annuali per l’erogazione delle risorse.
In particolare attraverso l’introduzione di adeguati criteri sarà possibile premiare quelle emittenze private locali che garantiscano un servizio di qualità al cittadino. Tali criteri dovranno essere rappresentati dalla capacità di autoproduzione di programmi di qualità. Quindi si proporrà di richiedere, quale criterio di assegnazione dei fondi, l’assunzione di personale qualificato sia in relazione ai contenuti, quali appunto i giornalisti ed i pubblicisti, che sotto il profilo tecnico.
Tra i criteri di assegnazione dovranno, altresì, essere presenti elementi che indichino l’effettiva erogazione del servizio alla collettività. Elemento questo che rappresenta la ragione stessa dell’elargizione di fondi pubblici. Pertanto sarà necessario richiedere un numero minimo di ore di trasmissione ed all’interno di queste di un tempo minimo dedicato all’ informazione, alla storia, alla cultura ed alle tradizioni locali.
Un altro criterio fondamentale è rappresentato dalla presenza di investimenti effettuati per il miglioramento della capacità di autoproduzione dei programmi e della loro qualità oltre che dalla stabilità finanziaria dell’emittente.
I Corecom italiani, a cui è affidata l’istruttoria e, dunque, la verifica del possesso dei requisiti per ottenere i fondi pubblici, ritengono che sia ormai improcrastinabile una modifica normativa che assicuri sostegno solo a coloro che effettivamente apportino un beneficio alla collettività.
Il Presidente del CORECOM Molise
Avv. Andrea Latessa