I giudici del Tar del Molise, Prima Sezione, hanno respinto perché “infondato” il ricorso di Francesco Di Falco avverso la nomina del giornalista Vincenzo Cimino al Corecom del Molise. La Prima Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale (Silvio Ignazio Silvestri presidente, Orazio Ciliberti consigliere estensore, Luca Monteferrante consigliere) ha dichiarato “improcedibili i motivi aggiunti, per sopravvenuto difetto di interesse” e condannando Di Falco alle spese di giudizio, liquidate in mille euro oltre Cpa e Iva.
Il ricorso era stato presentato da Francesco Di Falco, nominato in prima battuta ma sospeso dopo il pronunciamento della Avvocatura dello Stato per la condanna in primo grado riportata nel processo “Open Gates”. Vincenzo Cimino, contro il quale era stato presentato il ricorso alla magistratura amministrativa ha scelto di non costituirsi.
Di Falco, già assessore provinciale e candidato sindaco di Termoli con il centrosinistra, era passato con il centrodestra nel 2008 e entrato a Palazzo Moffa per sostituire Nicola Cavaliere, nominato assessore dal Governatore Iorio. Di Falco non era stato rieletto alla Regione Molise del 2011 ma era stato nominato Commissario dello Iacp. Il suo nome era stato indicato al Corecom dal centrodestra nell’ambito della ripartizione delle tre poltrone, con altri due avvocati, Andrea Latessa (presidente) e Joe Mileti.
Secondo quanto affermato dall’Avvocatura i membri del Corecom sono a tutti gli effetti amministratori, hanno funzioni di governo, e per loro ricorrono gli stessi vincoli che si configurano per incarichi pubblici. Pertanto l’incarico a di Falco non poteva essere conferito. Al suo posto era entrato il giornalista Vincenzo Cimino che ora resterà nell’organismo di controllo.