Il pentito e cugino del boss dei Casalesi Carmine Schiavone racconta l’avvelenamento di vari territori e i profitti del business dell’ecomafia degli ultimi venti anni. Rivelazioni contenute nella sua aduzione del 1997 alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo rifiuti. Quello che abbiamo potuto leggere sono parole che mettono i brividi, che lasciano esterrefatti e senza fiato. Il pentito dei Casalesi davanti alla Commissione ecomafie, in una audizione i cui verbali sono stati desecretati, e quindi oggi pubblici, afferma che rifiuti tossici e radioattivi “si trovano anche in terreni del territorio molisano”. Alla testuale domanda del Presidente della Commissione Ecomafia Scalia sul Molise: “L’attività (parliamo di interramento di rifiuti tossici) si svolgeva fino a Latina? E ad est? Nella zona del Matese? In Molise?”
Schiavone risponde così: ”Si quella era una zona di nostra influenza” Quale? chiede il Presidente, e Schiavone risponde: “Tutto il Matese fino alla zona di Benevento…” “Fino al 1992 noi arrivavamo come clan nel Molise fino ad Isernia e zone vicine.” “Non so cosa è accaduto dopo…”. Sappiamo che fanghi nucleari, arrivavano su camion provenienti dalla Germania. Nel business del traffico dei rifiuti, secondo il pentito, erano coinvolte diverse organizzazioni criminali – mafia, ‘ndrangheta e Sacra Corona Unita – tanto da fare ipotizzare che in diverse zone di Sicilia, Calabria, Molise e Puglia, quelle cosche abbiano agito come il clan dei Casalesi. Il Molise quindi rientra in quelle zone ad altissimo rischio. I veleni, quindi, non venivano nascosti solo in Campania: rifiuti tossici, a suo dire, sono stati interrati in tutti i territori menzionati quindi anche in Molise e non solo nella zona di Isernia ma anche in quella del Basso Molise. Tutti questi particolari finalmente li conosciamo oggi grazie ad un prezioso documento reso pubblico. Noi crediamo che si tratta di un atto dovuto, anche se arrivato con grandissimo ritardo, ai cittadini delle zone interessate devastate da una catastrofe ambientale cosciente e premeditata. Cittadini che oggi hanno tutto il diritto di conoscere quali crimini siano stati commessi ai loro danni per poter esigere la riparazione possibile ed evitare conseguenze letali per la propria salute. E’ anche un loro sacrosanto diritto conoscere se ci sono state complicità da parte della classe politica e individurne i responsabili. A questo proposito la Commissione Regionale Anticorruzione come organizzazione per la tutela dei diritti dei cittadini chiede a gran voce la istituzione di una Commissione Regionale sui Rifiuti Tossici in Molise che cominci ad operare al più presto nel nostro territorio per conoscere e scoprire gli esatti luoghi dove eventualmente possono essere sotterrati rifiuti tossici altamente nocivi per la salute dei molisani. Credo che a questo appello il Presidente Frattura non possa rimanere silente. Aspettiamo quindi da lui una seria ed efficace risposta alla nostra richiesta. Sempre pronti a collaborare per il bene dei cittadini molisani. (Vincenzo Musacchio – Presidente Commissione Regionale Anticorruzione del Molise)-.