Questa campagna referendaria sta per volgere a termine e mai come questa volta il Paese è diviso; siamo stati bombardati da tutti i media, dai social da trasmissioni e dichiarazioni che spingeranno a votare SI o NO, veramente più a favore del primo che del secondo, sbilanciando l’equità e la libertà di scelta.
Personalmente, dopo essermi informato, letto, documentato e partecipato ad incontri, voterò NO.
Voterò NO prioritariamente (e prima di avere approfondire la riforma) perché voglio essere coerente con i principi e valori fondativi del Partito Democratico come la “carta dei valori”.
Voterò NO perché non si può dividere il Paese su una legge fondamentale quale è la Costituzione solo a colpi di maggioranza.
Voterò NO perché rifacendomi alle parole di Piero Calamandrei durante il dibattito nella costituente del 1947 disse “Quando l’Assemblea discuterà pubblicamente la Costituzione i banchi del Governo devono essere vuoti” ed invece stiamo assistendo ad una presenza invadente, invasiva, prepotente ed arrogante del Governo.
Voterò NO, nel merito, perché un Parlamento eletto con una legge dichiarata incostituzionale si può, e deve, occuparsi di leggi ordinarie fino a nuove elezioni – che però doveva essere giocoforza riconvocate a breve dopo la sentenza della Corte Costituzionale e così non è stato – mentre NON può e non deve occuparsi di leggi straordinarie e modificare 47 articoli della nostra Costituzione.
Voterò NO perché il quesito referendario riguarda tutta la riforma (modifica di 47 articoli, soppressione del CNEL, abolizione del Senato, ridefinizione delle competenze tra Stato e Regioni) e non è corretto, viste le diverse materie, esprimersi con un semplice SI o NO. Non si mischiano “capre e cavoli”, figuriamoci temi diversi tra loro ma fondamentali per le regole di un Paese!
Voterò NO perché non accetto la personalizzazione del Premier e del Governo tutto che è stata fatta sul giudizio della riforma.
Voterò NO perché il percorso fatto per arrivare al testo di modifica della Costituzione è stato tortuoso, con sostituzione di componenti e Presidente delle Commissioni che hanno lavorato al testo solo perché avevano proposto soluzioni diverse.
Voterò NO perché in questa legislatura sono circa 240 tra Deputati e Senatori che hanno cambiato casacca e questo testo di modifica non comprende il vincolo di mandato.
Per ultimo voterò NO perché a questa modifica Costituzionale è collegata una legge elettorale che impoverisce ancora di più, rispetto al già discutibile Porcellum, il ruolo delle minoranze e la democrazia in generale con la scusante della “tenuta e governabilità” dello Stato. Bugia! La governabilità e tenuta di un Governo sia ha quando si agisce in favore dei cittadini e la mediazione ed il dialogo sono parti fondanti. Diversamente è altro!
Vincenzo Cordisco
Presidente della Federazione del Basso Molise Partito Democratico