Cordisco: il Segretario regionale PD a due anni dalla sua elezione non riesce ancora a trovare il bandolo della matassa

Mentre il Partito è in attesa che venga confermata dalla Presidenza, e dal Segretario regionale del PD, la data di aggiornamento dell’Assemblea Regionale decisa il 9 gennaio scorso dove, per motivi diversi (relazione fiume del Segretario, necessità dei presenti a volere dare il proprio contributo per una discussione più ampia e costruttiva, problemi da risolvere ed enigmi irrisolti), assistiamo da diverso tempo al gioco della pubblicazione di comunicati stampa da parte degli amici di SinistraDem, come se la dialettica politica possa passare solo ed esclusivamente attraverso tali atti. Sinceramente, e non me ne vogliano i diretti interessati, trovo stucchevole le anticipazioni e le proposte da portare all’attenzione del partito che, invece, passano solo ed attraverso i media.   Nessuno, e dico nessuno, a parte il Segretario, ha ritenuto di dare voce e forza alla proposta di un Coordinamento composto per la quasi totalità dagli eletti; e allora quel partito che voleva partecipe nelle scelte la base dove è andato a finire? E tutti gli organi territoriali come partecipano ad una situazione di questo tipo? Vengono scavalcati, inascoltati e pure disattesi?
Forse, in questo modo, si cerca di by-passare la direzione che attualmente, per un problema politico e non per un capriccio, risulta essere “monca” nella sua composizione?
E perché al posto di proporre un direttorio – tipico di una certa cultura politica – non si cerca di dialogare e trovare una quadra a questa situazione imbarazzante sia per il Partito che, soprattutto, per il Segretario? Segretario che, a distanza di due anni dalla sua elezione, non riesce ancora a trovare il bandolo della matassa.
Certo è che la relazione illustrataci in Assemblea ci ha mostrato un Segretario in difficoltà, un Segretario che ha elencato un libro dei sogni, spaziando dalla politica europea e la partecipazione del PD al PSE alla politica nazionale, saltando piè pari argomenti che oggi ci mettono in contrasto con gli elettori e gli iscritti del PD quali trivellazioni, lavoro, unioni civili ed adozioni, scandalo banche, riforma costituzionale, italicum e tanto altro, sfiorando appena ciò che riguarda la nostra realtà regionale, come a voler dire che il Molise è l’ombelico del mondo e va tutto bene, per cui non serve parlarne. Ovviamente non sono d’accordo e non lo sono proprio per quanto è accaduto ed accade qui da noi.
L’essersi presentata in Assemblea con il cappello in mano dimostra tutta la inadeguatezza di questa Segretaria e di tutta la sua Segreteria; sul tavolo ci sono problemi enormi che, per una Regione piccola come il Molise, son diventati dei macigni.
Non è facile trovare soluzioni definitive, me ne rendo conto, ma dopo un lasso di tempo abbastanza lungo qualche cambiamento, un cambio di verso (espressione cara ai renziani) dovevamo poterlo apprezzare. Invece il nulla regna sovrano!
Credo che, per quanto riguarda il ragionamento messo in campo dagli amici di Sinistra Dem, si debba aprire un confronto più ampio basato sulla logica del reciproco rispetto dei ruoli, dei risultati oggettivi delle primarie ma, soprattutto, dalle idee e dalle proposte che vogliamo mettere in atto. Per far questo il punto del confronto non può essere un “direttorio”, bisogna passare dai circoli, dalle segreterie, altrimenti si dà un nuovo taglio orizzontale alla partecipazione attiva di chi ogni giorno ci mette la faccia perché ha creduto e crede nel Partito Democratico e che, soprattutto, non campando con la politica, ma la fa per passione, può permettersi anche di non essere appiattito su certe situazioni, alcune delle quali veramente incresciose!
Esempio di quanto sopra affermato viene dalla Federazione del Basso Molise, di cui sono il Presidente, che ha già messo in atto un ragionamento di unità con la elezione del Segretario Marcantonio. Elezione accettata da tutti e da tutte le anime del PD del Basso Molise ed oggi ci viene riconosciuto il ruolo di quelli che sono più attenti alle problematiche del territorio, intervenendo e discutendo alla ricerca di soluzioni; questo non può che farci piacere.
Però, davanti a segnalazioni fatte al Segretario Regionale su argomenti importanti, a specifiche richieste di incontro, nulla succede; dobbiamo forse sbattere i pugni, alzare la voce ed il tiro (come fanno altri) per avere la giusta attenzione come basso Molise?
Ed allora bisogna ripartire dal confronto e dal dialogo, ma per fare questo necessita – a mio avviso – l’azzeramento della Segreteria nella sua attuale composizione (e non uno pseudo allargamento, peraltro nemmeno paventato dalla Segretaria in Assemblea!) e se opportuno anche con le dimissioni della Fanelli.
Un flash meritano anche le dimissioni del Consigliere Petraroia da Assessore.
La reputo azione errata, una corsa in avanti, immotivata e senza una apparente logica che, però, mette in evidenza una difficoltà forte del governo regionale e della Segretaria Regionale.
A tutto questo si aggiunge la prossima tornata elettorale che vede ben 33 Comuni al voto, tra cui Isernia che per giochi perversi, proprio grazie ad alcuni consiglieri del PD, abbiamo buttato nel fiume dopo avere lottato tanto per strapparla al centrodestra. Come ci presenteremo sul territorio?
Del resto in tutta questa confusione generata ed alimentata dalla Segreteria regionale, resta ancora fortemente aperta la ferita – difficile da rimarginarsi – fatta dal Governatore Frattura là dove si è recentemente votato per le comunali ed il suo appoggio è andato a candidati diversi d quelli iscritti al Partito Democratico.
E non parlo solo della mia spiacevole esperienza campomarinese, o per esempio della candidata Sindaco di Cercepiccola o ancora di quanto accaduto a Monteroduni, Fornelli ecc, ma se non ricordo male, anche qualcuno di Sinistra Dem ha subito lo stesso trattamento, mentre ora si erge a paladino dell’operato del Governatore e della Segretaria regionale PD.
Il partito deve essere unito sempre e non solo quando fa comodo, o ci sono in vista dei riposizionamenti, ed in questi due anni è stato fatto poco e chi ne è stato artefice deve tirare le somme.
Ripartire nel segno dell’unità, certo, ma a che condizioni e con quali amici di viaggio?

Presidente Federazione Basso MolisePartito Democratico
 Vincenzo Cordisco

Commenti Facebook