Ieri in Consiglio regionale abbiamo denunciato il business legato alla manutenzione delle caldaie e le sanzioni sproporzionate che stanno colpendo migliaia di molisani. Abbiamo – riferiscono in una nota stampa i Portavoce in Consiglio regionale del M5S – sempre detto che i controlli vanno fatti, come previsto per legge, ma ciò in Molise non può tradursi in un sistema vessatorio a danno dei cittadini. La nostra mozione è stata bocciata, ma tante nostre soluzioni sono state riprese in un altro atto approvato.
In questo modo abbiamo ottenuto l’impegno della Regione soprattutto ad abbassare le sanzioni, a rateizzarle, e a considerare la possibilità di posticipare la messa in regola delle certificazioni di conformità degli impianti entro il 30 aprile successivo all’anno di scadenza, significa dare ai cittadini la possibilità di evitare altre migliaia di multe riferite al 2019. È qualcosa di importante, certo, ma non è abbastanza.
La nostra mozione – continuano i Consiglieri – chiedeva di far luce sull’intero sistema di controllo. Un sistema per il quale la società che gestisce l’affidamento, una Rete temporanea di imprese formata dalla Solare srl e dalla Esa srl, incassa sia 6,24 euro per ogni modulo per autocertificazione sia i proventi delle ispezioni che ammontano a circa 78 euro a caldaia. Tuttavia la concessione del servizio da 649.000 l’anno è calcolata in base ai proventi delle sole autocertificazioni. Intanto i cittadini subiscono sanzioni che spesso superano i 1000 euro a patto che paghino entro 60 giorni.
Inoltre il valore stimato globale della concessione in 8 anni è di 5.196.737 euro a fronte di un introito che per la Regione è di soli 20.000 euro ogni semestre. In pratica nel 2018 la Regione Molise ha svenduto la concessione per il controllo delle caldaie ad una società privata che incassa milioni a fronte di introiti risibili, mentre i cittadini sono costretti a pagare multe salatissime. Le stime parlano di circa 1400 sanzioni già elevate, addirittura nella sola Bagnoli del Trigno sono arrivate 242 multe oltre i mille euro e stiamo parlando solo delle multe riferite al 2017.
Aggiungiamo che nel 2019, quindi in era Toma, con Determinazione dirigenziale la Regione ha ampliato di fatto la concessione affidando alla stessa società anche il controllo sulle caldaie a multicombusitibile. La società, inoltre, dovrebbe gestire anche un sistema informatico relativo a questi controlli, ma invece ha creato un software che costringe i caldaisti ad inserire ogni dato.
Una situazione simile è assurda ed è un unicum in Italia soprattutto se pensiamo che in altre zone del Paese la Regione al massimo ha tenuto per sé la parte documentale, quindi la modulistica, affidando a società esterne o pubbliche, quindi non private, solo la fase ispettiva.
Per ricostruire il sistema molisano abbiamo parlato con gli addetti ai lavori, dai caldaisti agli ingegneri ambientali, quindi ora abbiamo la tranquillità di denunciare ogni stortura. Sulla base di questi colloqui abbiamo presentato una mozione che chiedeva diverse cose: verificare le procedure di affidamento del servizio, accertare che la società operi rispettando le norme e, in caso di esito negativo, valutare la revoca della concessione, accertare il rispetto delle ‘Linee Guida’ regionali.
Invece l’atto passato in Consiglio annacqua le nostre soluzioni e non dà risposte concrete ai cittadini. Toma in pratica si è rifiutato di verificare l’iter di affidamento della concessione e di verificare se la società stia agendo secondo norma di legge: un atteggiamento assurdo visto che la verifica delle concessioni regionali dovrebbe essere intrinseco al ruolo istituzionale che ricopre il presidente, quindi doveva essere lui il primo a denunciare ciò che invece ha denunciato il MoVimento 5 Stelle. Dunque, l’ordine del giorno licenziato dal Consiglio andava votato per evitare che Toma e la Giunta restassero fermi anche su questo tema.
Ad ogni modo, per il MoVimento 5 Stelle – conclude la nota – un sistema che premia solo un privato e danneggia oltremodo i cittadini è un sistema che va arginato, quindi non ci fermeremo: verificheremo il numero delle sanzioni elevate, controlleremo lo storico delle ispezioni, chiederemo chiarezza alla magistratura contabile e ordinaria e stiamo studiando ogni possibile azione a tutela dei cittadini.
Intanto chi ritiene di aver ricevuto ingiustamente una sanzione può attivarsi anche autonomamente in prima battuta presentando le proprie memorie e poi seguire le linee guida, rivolgersi ad un legale e presentare ricorso alla giustizia ordinaria. Tuttavia presto vi spiegheremo i dettagli dell’iter da seguire.