E’ necessario che anche dal Molise il mondo del lavoro si mobiliti contro il decreto del governo Renzi su contratti a termine e apprendistato: verrà meno ogni protezione dal licenziamento senza giusta causa, con la cancellazione di fatto dell’art.18. Il capitalista fascistoide e grande evasore Berlusconi aveva fallito tale obiettivo, tipico della destra reazionaria; Monti era riuscito “a vanificarlo “solo” in parte. Renzi, il PD-NCD gli hanno dato il colpo di grazia. E’ noto, del resto, il concetto espresso acutamente da Agnelli negli anni ’70: per varare leggi di destra è più adatto un governo di “centrosinistra”.
Queste misure peggiorano le già nefaste norme che hanno consentito il dilagare della precarietà con tutti i disastri sociali conseguenti che abbiamo subito anche nel Molise. Lo sanno, gli iscritti del PD che si accingono ad inaugurare la “sezione Berlinguer” di Monteroduni, che cisì danno una mano a distruggere ciò che rimane conquiste di un’intera stagione di lotte sociali ?
Ciò svela ancor di più il carattere truffaldino della promessa degli “80 euro in busta paga”: non solo è più che annullata dagli aumenti delle addizionali e delle tasse locali, dai tagli a sanità e servizi sociali, ma con essa si cerca di “coprire” la condanna al precariato permanente di un’intera generazione – anche nel Molise – con la cancellazione di quel che rimaneva delle tutele legali dei lavoratori contro il licenziamento arbitrario ed illecito.
Camusso, Landini e Vendola presi dai loro giochi e balletti politici mercoledì plaudono al Decreto, giovedì si accorgono della precarizzazione e venerdì lo plaudono nuovamente Renzi perché “comunque si muove veloce per il cambiamento” ( Landini, su Repubblica del 15 marzo).
Non è più possibile assistere a questi balletti, che lasciano disarmato il movimento dei lavoratori di fronte all’avanzata di questa barbarie sociale oggi portata avanti da Renzi assieme ai capitalisti di cui è mandatario.
SEL, la CGIL, Landini rompano con Renzi ed il Pd: anche dal Molise la sinistra politica e sindacale deve prendere l’iniziativa in tal senso.
Anche nel Molise dobbiamo dare il nostro contributo per una mobilitazione che unifichi i lavoratori, i precari, i disoccupati, su una piattaforma anticapitalista, contrapposta in un tempo al “centrosinistra” ed alla destra reazionaria, i due poli che rappresentano la minoranza di banchieri e gruppi padronali che sta affamando il resto della società.
Un programma che, anche dal Molise, rivendichi la cancellazione di tutte le leggi di precarietà, il blocco dei licenziamenti, la ripartizione generale del lavoro, un grande piano di nuovo lavoro per opere sociali, finanziato dalla tassazione progressiva di grandi capitali e patrimoni.
Il PCL nel Molise come in tutta Italia sarà impegnato più che mai su questa linea di azione che proponiamo unitariamente alla sinistra politica e sindacale molisana: di proposta, di classe e di massa.