L’Unione europea deve cominciare ad adottare piani di sviluppo nel settore della pesca e più in generale nell’agro-alimentare che siano capaci di tutelare la sostenibilità degli eco-sistemi ma soprattutto la salubrità a tavola, con la salvaguardia della salute umana”. L’onorevole del Pd Laura Venittelli, responsabile nazionale del settore Pesca e acquacoltura del Partito democratico, interviene dopo la notizia diffusa dalla stampa circa la contraffazione scoperta sia nei ristoranti che nelle mense in Europa, denunciato dalla Ong Oceana, l’associazione per la protezione degli Oceani e della pesca su scala globale, che ha promosso un’analisi del Dna, realizzata dall’Università Cattolica di Lovanio, su oltre 280 esemplari raccolti in oltre 150 locali, tra cui ristoranti e sedi istituzionali dell’Ue.
“E’ inaccettabile che il 32% delle ordinazioni si tramuti in una frode al consumatore. Le istituzioni comunitarie dovrebbero cominciare ad agire attraverso piani di sviluppo sostenibili, come già ribadito, che portino verso una diversa percentuale di importazioni del pesce nell’Ue, attualmente al 65%. Non possiamo depauperare il patrimonio di tradizioni e di qualità che la pesca e il comparto ittico, sia nella cattura che nell’allevamento, per poi lasciare il fianco scoperto alla truffa alimentare”.
Per l’onorevole dem la vera battaglia sulla tracciabilità da ingaggiare e da vincere è quella che deve portare sulle tavole nelle case e nei ristoranti un pescato certificato, anche per migliorare l’apporto nutrizionale di cui sono provviste le specie ittiche.
Contraffazione di pesce, Venittelli: si tuteli la sostenibilità degli eco-sistemi ma soprattutto la salubrità a tavola
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