Il Consiglio Regionale, presieduto dal vice Presidente Cristiano Di Pietro, nella seduta di ieri (assente il Presidente Niro perchè impegnato in concomitanti impegni istituzionali), ha approvato all’unanimità un Ordine del Giorno sulla “Gestione del Servizio Idrico Integrato”. Il provvedimento scaturisce da un’ampia discussone svoltasi in Aula a seguito di una Mozione presentata a suo tempo dai Consiglieri Patrizia Manzo e Antonio Federico, sullo stesso argomento, a cui si è aggiunta, in mattinata, un’altra Mozione a firma dei Consiglieri Angela Fusco Perrella e Giuseppe Sabusco, relativa alla medesima materia. Di quest’ultima è stata decisa la concomitante trattazione con la prima per omogeneità di argomento. Le due Mozioni, illustrate delle prime firmatarie, Manzo e Fusco, tendevano innanzitutto ad affermare chiaramente la volontà della Regione Molise a garantire la gestione pubblica e partecipativa dell’intero ciclo integrato dell’acqua.
La Mozione Manzo-Federico poi, tra i vari punti, chiedeva l’impegno del Presidente della Giunta Regionale a sollecitare il Consiglio per la definizione di una legge di riordino del Servizio Idrico Integrato connessa con gli enti locali di prossimità (i Comuni). La Mozione Fusco-Sabusco, tra le altre cose, chiedeva al Presidente della Regione di fornire chiarimenti sulla questione del vizio di legittimità sollevata da alcuni Comuni circa l’asserita incompetenza della Giunta Regionale a deliberare l’istituzione dell’EGAM. Dopo un ampio dibattito in cui sono intervenuti i Consiglieri Ciocca, Iorio, Parpiglia, Lattanzio, Federico e Totaro, l’Assessore Nagni e il Presidente della Regione Frattura hanno voluto porre l’accento su come l’Esecutivo regionale, nell’assumere la decisione di istituire l’EGAM con delibera di Giunta, dopo essersi confrontati con il Ministero dell’Ambiente, ha di fatto evitato il commissariamento e le eventuali sanzioni per l’inadempienza rispetto ai dettami di legge. Come pure il Presidente Frattura, apprezzando la qualità del dibattito, ha ribadito la volontà della sua Giunta ad operare affinché la gestione del Servizio Idrico in Molise rimanga totalmente pubblico.
Il Capo dell’Esecutivo regionale si è anche detto assolutamente disposto ad affrontare le varie problematiche sollevate nelle Mozioni e nei vari interventi dei Consiglieri, all’interno di una legge di riordino del Servizio Idrico Integrato che si è impegnato a voler sottoporre a breve all’attenzione
dell’Assemblea. Frattura quindi, vista l’evidente coincidenza di obiettivi tra le linee dell’Esecutivo e molte delle richieste delle due Mozioni, ha proposto di sintetizzare le varie posizioni in un Ordine del Giorno. Condizione accettata dai firmatari delle Mozioni che le hanno ritirate a beneficio di un provvedimento nuovo, l’Ordine del Giorno, che ne recepisse i principi e gran parte dei contenuti, tanto da attirare, come poi avvenuto, un ampio consenso da parte di tutti i componenti dell’Assise.
L’Ordine del Giorno votato dall’Assemblea afferma innanzitutto che il Consiglio Regionale ritiene che “la gestione del servizio idrico integrato sia un monopolio naturale all’interno del quale non ha senso alcuna gestione di tipo concorrenziale, non essendoci mercato nel quale operare”. In più l’Assise regionale dichiara con forza che “il diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico”. Pertanto si delibera di avviare un dibattito in Consiglio per la definizione di una legge regionale di
riordino del Servizio Idrico Integrato in modo da orientare l’utilizzo delle infrastrutture esistenti verso criteri di efficienza, efficacia ed economicità. Si stabilisce quindi che la legge di riordino debba avere lo scopo di favorire le condizioni per la definizione e lo sviluppo di un governo pubblico e partecipato dell’intero ciclo integrato dell’acqua, in grado di garantirne un uso sostenibile ma, soprattutto, solidale. Si decide poi di “promuovere in seno al Comitato D’Ambito, l’istituzione da parte dell’EGAM di un regime di compensazione graduale sulla tariffazione per i cittadini dei Comuni che allo stato attuale pagano un costo nettamente inferiore alla divenenda tariffa unica e tenendo in debita considerazione i comportamenti virtuosi di quegli enti locali che hanno investito nel corso degli anni per limitare limitarle predite della rete idrica”. Si chiede inoltre che vengano minimizzati i costi gestionali relativi alla struttura dell’EGAM, dato che tali oneri andranno a gravare sulla definizione della tariffa. Infine, l’Ordine del Giorno, sancisce che “nella proposta di Statuto dell’EGAM sia previsto che la gestione del Servizio Idrico Integrato debba avvenire attraverso una società interamente pubblica, meglio precisando l’indirizzo già assunto dal Governo Regionale”.