L’avv. Maria Calabrese in qualità di Consigliera di parità della Regione Molise uscente, con riferimento alla sentenza pronunciata dal TAR con cui è stata annullata la delibera di nomina in favore della stessa, stante alcune dichiarazioni pubbliche in cui si legge che i giudici hanno “ pesantemente censurato l’operato del Consiglio regionale”, ritiene doveroso effettuare delle precisazioni affinché l’opinione pubblica possa avere un giusta informazione circa la decisione giudiziaria e l’operato della Regione Molise.
I giudici amministrativi nella citata sentenza n. 31/2023 non hanno espresso alcun giudizio circa la paventata inidoneità dell’avv. Maria Calabrese alla designazione di Consigliera di Parità, nè , di contro, alcun giudizio circa una maggiore idoneità dell’avv. Giuseppina Cennamo. I giudici , facendo salva tutta l’attività istruttoria( mediante la quale sono stati dichiarati idonei 6 candidati su 12) espletata precedentemente alla delibera del Consiglio regionale di designazione della Consigliera , hanno semplicemente affermato che , sebbene la scelta debba avvenire con voto segreto , la votazione deve essere preceduta da un dibattito e accompagnata da una motivazione che spieghi il perché della scelta .La sentenza testualmente dichiara “ Il voto segreto mira a proteggere la segretezza del voto e a tutelare l’anonimato dei consiglieri regionali nella loro scelta di votare un candidato piuttosto che un altro, ma non impedisce
affatto all’Organo nel suo complesso di procedere ad una minima comparazione dei candidati” Pertanto, concludono i giudici amministrativi, il Consiglio regionale avrebbe assolto a tale obbligo mediante la verbalizzazione del dibattito avvenuto in aula e, conseguente, pubblicazione della discussione assembleare. Un vizio di forma della delibera che travolge, tuttavia, anche il decreto di nomina. Nessuna grave censura, quindi, tanto che il TAR ha dichiarato la compensazione delle spese di giudizio.
Per completezza di informazioni si precisa che questa procedura di nomina è stata la stessa adottata allorquando venne nominata l’avv. Giuseppina Cennamo, ma all’epoca nessuno ebbe nulla da eccepire. Pertanto , va da sé che oggi la Consigliera di Parità regionale del Molise è l’avv. G. Cennamo solo perché , annullata la delibera di designazione e il conseguente decreto
ministeriale di nomina in favore dell’avv. Maria Calabrese, per legge le relative funzioni vengono svolte dalla precedente Consigliera, sino a nuova nomina .
L’avv. Maria Calabrese dichiara di continuare comunque nelle azioni di promozione,
informazione e tutela della parità di genere, e, soprattutto di tutela dei soggetti
deboli. Augura alla Collega Avv. Giuseppina Cennamo un buon lavoro.