“Dovrebbe suscitare indignazione – scrive in una nota Mauro Natale, Presidente di Confindustria Molise, intervenuto nel dibattito in corso sulle possibili soluzioni da adottare per superare le crisi della Gam e dello Zuccherificio e dell’Ittierre – chi strumentalizza l’angoscia dei lavoratori per giustificare la presenza della Regione nelle aziende partecipate e, con essa, le azioni poste in essere che hanno visto, nel passato, ingenti quantità di risorse pubbliche destinate ad interventi di “recupero” di tali realtà. E’ palese – scrive Natale – che le risorse immesse dalla Regione in queste società non sono servite né per ristrutturare le medesime, rendendole appetibili sul mercato (tant’è che non si trovano acquirenti disposti a subentrare nella proprietà), né per garantire ai lavoratori un’occupazione sicura, dato che gli stessi, ancora una volta rischiano di trovarsi senza lavoro.
Non è serio – ha aggiunto il Presidente degli Industriali – tentare di scuotere le coscienze per spingere a voler riconfermare un modello assistenzialistico dal quale, invece, dobbiamo, con urgenza, allontanarci.
Ciò premesso, partecipo al dramma delle centinaia di lavoratori che stanno perdendo o hanno già perso il posto di lavoro, affermando la necessità di un impegno corale della classe dirigente, in primo luogo della Regione, per superare questa che oggi è diventata un’ emergenza sociale, da trattare in quanto tale.
Si badi bene, però, che “lavoratori in emergenza sociale, da assistere” non sono solo i dipendenti delle aziende partecipate dalla Regione, ma sono, senza distinzione, tutti coloro che oggi la crisi economica ha posto in difficoltà e sui quali l’interesse mediatico non è ugualmente alto.
L’indignazione, assolutamente comprensibile, nei confronti delle indennità di Consiglieri ed Assessori dovrebbe manifestarsi, con la stessa enfasi, anche su tutte le voragini nelle quali, in questi anni, la politica ha sperperato denaro pubblico, generando una tassazione disumana su imprese e lavoratori.
Una parte importante di questi sperperi – ha proseguito Natale – anche nel Molise è stato rappresentato dalle partecipazioni in società che svolgevano attività in ambiti diversi da quelli di utilità generale e senza sicure prospettive sul piano del futuro aziendale, ma con il preciso scopo di alimentare la clientela politica, gravando – lo sottolineo – sulle tasse di tutti i cittadini.
In questa fase di “liquidazione straordinaria” che la Regione, così come il Paese, deve affrontare perché l’uscita dalla crisi possa produrre una reale crescita, sarebbe opportuno che i cittadini non si facessero tentare dalla nostalgia per il partito della “spesa pubblica” e si ponessero, invece, nella condizione di valutare la classe politica sulla capacità di eliminare o quantomeno ridurre tutti i centri di costo impropri e improduttivi creati in tutti questi anni, soprattutto quelli, come le partecipazioni, destinati a suscitare “impopolarità”, perché più consistenti e più difficili da sradicare.
Dobbiamo in ogni momento tenere a mente – ha concluso Natale- che a causa di questo “partito” trasversale della spesa pubblica oggi i margini di crescita del Paese sono ridotti a zero, con le aziende che chiudono e l’occupazione che continua a calare”.