Il Centro Studi di Confindustria suona la carica sulla ripresa che sta accelerando non solo nell’Eurozona ma anche in Italia, secondo le previsioni si rafforzano i segnali di un generale miglioramento dell’economia Italiana. Gli effetti di euro più debole, tassi ridotti e prezzo dimezzato del petrolio iniziano a essere ben visibili negli indicatori alcuni dei quali sono al top da quattro anni. La ripresa accelera man mano che aumenta la fiducia, un Pil che “viaggia verso un +0,2% nel primo trimestre” unitamente ad un miglioramento sul fronte dell’occupazione.La stima è negativamente influenzata dall’inciampo della produzione industriale a gennaio, che potrebbe, però, essere ribaltato a febbraio” quando, in via del tutto prudenziale, si stima possibile un incremento dello 0,4%, dopo il -0,7% in gennaio.Le previsioni ritengono che; l’occupazione che ha dato segnali di ripartenza già nel 2014 avanzerà in presa diretta con la congiuntura; ciò aiuterà le famiglie a liberarsi dall’incertezza causata dalla crisi, decolleranno le assunzioni stabili con contratto a tutele crescenti sull’onda degli sgravi contributivi validi da gennaio. Il numero di persone occupate è rimasto sostanzialmente stabile (+11mila unità su dicembre), dopo il miglioramento nel 2014 (+56mila unità sul 2013) concentrato al Centro e al Nord. Il tasso di disoccupazione invece è sceso al 12,6% in gennaio, dal 13,0% nel 4° trimestre. La sua evoluzione dipenderà dall’andamento della forza lavoro, in espansione già nel 2014 (+0,9%).In miglioramento, grazie al cambio, alla Borsa e ai tassi,anche le condizioni finanziarie complessive,la liquidità delle imprese, sostenuta dal pagamento degli arretrati della pubblica amministrazione, che ha quasi compensato il calo dei prestiti bancari. Ma se l’economia migliora è anche vero che i maggiori nodi del Paese restano invariati. Il favorevole contesto non muta la posizione competitiva dell’Italia, perché è temporaneo e comune a tutta l’Eurozona; anzi, può evidenziarne le lacune se, essendo meglio sfruttato dai sistemi più dinamici, ampliasse il divario di performance con gli altri paesi. Nel resto del mondo, un rallentamento Usa “passeggero” e una frenata della Cina, che continuerà a fornire il maggiore contributo alla crescita globale. Bene anche l’India, male il Brasile, malissimo la Russia.
Alfredo Magnifico
Confindustria, In Italia si consolida fiducia Pil al 2%
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