In occasione del Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco il Molise è obbligato ad attivarsi con delle iniziative legate al turismo religioso, programmando da subito dei servizi di accoglienza, prenotazione con booking delle presenze nelle strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere, itinerari di de-marketing dei flussi per favorire escursioni fuori Roma ad esempio lungo la direttrice che conduce a San Giovanni Rotondo passando per il santuario mariano di Castelpetroso. Una serie di itinerari che ConfImpresa Turismo ha già predisposto legati ai luoghi sacri di Padre Pio così come a quelli Celestiniani visto che il target del turismo religioso è notevolmente in crescita. Una sorta di triangolare che permetterebbe al turista di muoversi lungo diverse direttrici partendo da Roma per finire a Loreto passando per il Molise. Oltre ai luoghi religiosi la possibilità di percorsi storici – naturalistici come quello del Parco delle Morge visitando le cavità che per prime ospitarono dei monaci. Il Giubileo che inizierà l’8 dicembre prevede una serie di flussi turistici stranieri diretti verso l’Italia anche se il Molise risulta ancora deficitario in materia. Secondo l’Agenzia Nazionale del Turismo-Enit, il Molise è la regione d’Italia meno visitata dagli stranieri. Siamo il fanalino di coda con lo 0%. E’ fondamentale riattivare e soprattutto potenziare le linee di collegamento con l’altra sponda dell’Adriatico. La vocazione di Termoli è marittima e i molisani non possono barricarsi dietro questo mare senza aprirsi. In un ragionamento geopolitico più ampio il mare Adriatico può diventare la salvezza dei Balcani e i Balcani possono rivelarsi la salvezza del sistema Adriatico. È un paradosso. Ma risponde a una logica funzionale. L’Italia continua a essere uno dei Paesi più visitati dai croati che sono attratti soprattutto dalla varietà dell’offerta turistica italiana, della quale prediligono l’aspetto montano, culturale e soprattutto religioso. Secondo il Ministero degli Esteri oltre alle caratteristiche di carattere geografico-culturale del nostro Paese, i croati associano anche le nostre eccellenze del Made in Italy, che sono una componente importante del brand Italia. L’Italia grazie a questo ricco patrimonio paesaggistico, culturale e di eccellenze riesce a mantenere una posizione di tutto rispetto presso i turisti croati. Rispetto al Nord Italia sono però ancora pochi i turisti croati che viaggiano verso il Sud della nostra penisola, soprattutto per mancanza di offerte e di collegamenti diretti. Occorre creare i presupposti affinché si sviluppi il turismo verso il Centro-Sud a cominciare dal Molise affinché l’Adriatico torni ad essere un collegamento diretto tra le due sponde rilanciando l’economica turistica.
Roberto Colella
ConfImpresa Turismo