Qualche tempo fa, avevamo fatto richiesta ai sindaci dei comuni molisani, per il tramite di questo stesso strumento, di “riduzione della TOSAP (tassa occupazione spazi ed aree pubbliche), sempre per i pubblici esercizi, ed in relazione al fatto che nei due mesi estivi di luglio ed agosto, causa le sagre e fiere locali, venivano – come vengono – sottratti potenziali guadagni agli stessi operatori della somministrazione. Da queste stesse pagine, con il presente articolo, proviamo a chiedere agli stessi amministratori dei comuni molisani ( almeno a quelli dei centri più grandi) di attuare “un patto”per la riduzione della tassa di occupazione del suolo pubblico a vantaggio dei pubblici esercizi che non tengono al proprio interno giochi d’azzardo. Si tratta, come è intuibile, di mettere in atto un provvedimento inteso a rilanciare ed a rivitalizzare le nostre città ed i nostri paesi più grandi, attraverso un “fronte unitario contro la ludopatia”.
E’ evidente che, a fronte della “perdita” di potenziali entrate per la tenuta delle slot macchine, all’interno del proprio locale, ogni operatore, già gravato dal peso sempre crescente delle tasse ed imposte, relative all’esercizio dell’attività, deve vedersi agevolato in qualche misura: tale misura può essere, per l’appunto, la riduzione (anche in misura consistente) della tassa di occupazione del suolo pubblico. Sappiamo che in diverse realtà locali (spesso in interi quartieri e/o zone delle città) si “respira un’aria pesante”, dovuta proprio alle “difficoltà” di vivibilità per quelle persone che cercano fortuna nel gioco d’azzardo. Per non lasciare nulla di intentato nella battaglia di “contrasto al gioco patologico” ci sembra meritevole di condivisione di percorso la proposta già effettuata in quel di Cesena. E’ evidente che per poter fare in modo che gli operatori dei pubblici esercizi aderiscano in massa alla “rinuncia ad introiti dolorosi” occorre che, da parte delle Amministrazioni locali si registri una forte rimodulazione del canone per la TOSAP, almeno con un dimezzamento della tassa di occupazione del suolo pubblico. Si tratta – anche per i comuni che aderiranno – di una rinuncia ad una parte delle entrate tributarie e, però, auspichiamo che la proposta venga condivisa per il solo fatto che “la salute e la serenità dei cittadini” va messa avanti a qualunque altro interesse di natura economica. Questa stessa proposta, infine, mira anche a rilanciare il settore dei pubblici esercizi, che da sempre è il fulcro vitalizzante delle nostre città e dei nostri paesi, anche grazie ai tavoli che vengono posti davanti ai locali. La speranza è che “l’idea” piaccia a più di qualche Sindaco e che venga resa attuabile, in tempi brevi, per perseguire un interesse sociale particolarmente elevato. Sarà nostra cura fare in modo che i Sindaci vengano a conoscenza della proposta e fare in modo che anche gli operatori condividano questo percorso.
Luigi Zappone
(Presidente Confimpresa)