In linea con l’azione promossa dall’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti in tutta Italia, la presidenza regionale dell’UICI Onlus Molise convoca d’urgenza una conferenza stampa presso la sede regionale polifunzionale dell’Unione sita in Via Gianleonardo Palombo, 14 in Campobasso, per il giorno venerdì 5 dicembre 2014 alle ore 15.00. Alla conferenza si attende la partecipazione dei Senatori molisani Ulisse Di Giacomo e Roberto Ruta. Mercoledì 3 dicembre, esattamente in coincidenza con la Giornata internazionale delle persone con disabilità, la Presidenza regionale dell’U.I.C.I. Onlus Molise e le due dirigenze UICI provinciali, saranno ricevute in udienza presso le Prefetture di Isernia e di Campobasso per testimoniare – a nome di tutti i ciechi e gli ipovedenti gravi del Molise, adulti e minori, questi ultimi spesso in situazione di plurihandicap – una fortissima preoccupazione relativamente alla legge di stabilità e alla legge di bilancio del 2015 con le quali vengono praticamente azzerate le risorse a disposizione dell’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Tali risorse servono a garantire a circa un milione di ciechi e ipovedenti italiani servizi essenziali per i quali l’Unione è delegata da una legge dello Stato nr. 1047/47. Ai due Prefetti Filippo Piritore e Francescopaolo Di Menna saranno consegnate una lettera aperta indirizzata a Matteo Renzi e una lettera da far avere al Sottosegretario Graziano Delrio, per dichiarare lo stato di agitazione permanente dell’intera categoria e chiedere al Governo un impegno chiaro e risolutivo in tempi brevi perché si possa dare continuità e certezza a servizi e attività che riguardano centinaia di migliaia di persone su tutto il territorio nazionale.
“Quei” fondi azzerati creeranno profondi disagi e gravi disservizi in ogni ambito della vita sociale dei ciechi e dei pluriminorati. Il ripristino dei contributi statali è fondamentale, a detta del presidente UICI Condidorio, affinché l’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti possa esercitare il diritto-dovere di rappresentanza e tutela degli interessi morali e materiali delle persone in situazione di disabilità visiva (riconosciuta dalla Legge per effetto del D.P.R. 23/12/1978 – G.U. 3/3/1979 n. 62) e si possano ridurre al minimo i danni attraverso l’attuazione di misure specifiche che consentano l’accesso all’istruzione, alla formazione professionale, all’impiego, alla prevenzione della cecità, alla riabilitazione, all’ informazione, alla cultura, allo sport e al tempo libero.
Sono molti i cittadini in condizioni di non autosufficienza e di grave limitazione ambientale, culturale, umana e sociale; centinaia di migliaia le famiglie provate dalle condizioni economiche, ambientali e colpite ulteriormente dalla disabilità perché un congiunto è cieco assoluto, cieco-sordo o addirittura in situazione di plurihandicap. Ancora una volta l’inadempienza dello Stato, da imputarsi alla sordità della classe politica attualmente al governo, è causa di emarginazione, tanto più grave perché colpisce la parte più fragile e vulnerabile dei cittadini, non rispettando o non facendo rispettare le leggi di cui lo Stato medesimo è protagonista nella storia della civiltà e della società.
Le famiglie chiedono la presenza dello Stato, non l’assistenzialismo, ma la dignità di cittadini, di persone, di esseri umani. Desideriamo solo sostenere, come abbiamo fatto in questi quasi cento anni, il nostro dovere sociale: rispondere cioè alla chiamata dell’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti per realizzare la propria mission: il sostegno di tutte quelle persone maggiormente fragili, spesso ai margini della vita sociale, per restituire loro la dignità di una istruzione, di una formazione professionale e lavorativa, di una libertà sociale e culturale, di una forma di uguaglianza sociale che li veda persone nella salute e nella libertà di pensiero oltre che di azione.