“Abissi” è il titolo del quadro di Antonietta Aida Caruso premiato a Castelfranco Veneto PD,
sabato scorso, 18 novembre 2023, con questa la motivazione:
“Quadro molto apprezzato dalla giuria, sia per la tecnica pittorica utilizzata che per l’armonia
dei colori scelti. Opera da contemplare in apnea, in un completo stato d’immersione
nell’acqua misteriosa e avvolgente che l’artista raffigura. Le forme morbide e la campitura
delicata donano a tutta la tela un aspetto magico, di sospensione, dove è possibile
immedesimarsi nel corpo sinuoso e nello stesso tempo privo di materia della donna.
Affascinante il modo in cui l’autrice crea un flusso di continuità tra il cielo, il corpo e l’acqua,
come se il macrocosmo dell’ambiente esterno si fondesse con il macrocosmo interiore della
donna, creando un continuum energetico che dona a chi guarda un aspetto malinconico e
nello stesso tempo di speranza. Un quadro che va a toccare le corde interiori di chi osserva,
che lascia provare emozioni similari o contrastanti e che ha lo scopo di interiorizzarci nella
percezione del sentire e cogliere così il mistero che stiamo vivendo”.
L’autrice afferma che si tratta di un quadro che intende affrontare il disagio delle migrazioni,
un disagio in particolare sofferto dalle donne. Alla tela è infatti abbinata la sua poesia che
reca lo stesso titolo ed è la seguente: “
“In realtà la giuria del Premio Set Art, afferma l’autrice, non sembra aver colto il senso vero
della tela, ma ha inteso premiarla per le sue suggestioni pittoriche. Sono grata alla giuria che
ne ha apprezzato la resa coloristica e il fascino visivo attribuendole il terzo posto in classifica.
Ma un quadro non è fatto per la piacevolezza, né per essere messo sul divano di casa. L’arte
deve far riflettere. Un tema come quello attualissimo della violenza sulla donna, in particolare
il dramma esistenziale della migrante che, pur superando il naufragio nel mar Mediterraneo,
non di rado vive purtroppo il naufragio nella terra della speranza, è un significativo motivo di
riflessione. Si tratta di un quadro di denuncia sul duplice fenomeno (migrazione e violenza) di
grande attualità”.
L’opera è stata esposta al Premio Sulmona e al palazzo D’Avalos di Vasto.