In occasione della giornata dedicata alla commemorazione dei defunti, lo scorso 2 novembre, non mi risulta vi siano state iniziative di carattere ufficiale da parte dell’Amministrazione comunale, o comunque se fatte – in assoluto silenzio, quindi – l’opposizione non è stata coinvolta adeguatamente. Mancanza e inadempienza istituzionale da parte di chi dovrebbe rispettare di più e non lo fa. Certo, nel nostro Comune si “festeggia” il ricordo di giochi passati, esaltandosi per questo sui social, ma non si ritiene di commemorare adeguatamente i nostri defunti ed i caduti di tutte le guerre, contrariamente a tanti comuni italiani dove i vari Sindaci hanno organizzato la celebrazione commemorativa nei sacrari militari, nei cimiteri od anche davanti al monumento ai caduti, con la ufficialità che merita.
Eppure basta poco, innanzi tutto il rispetto per quelli che non ci son più e che si sono battuti per la libertà e la difesa del nostro Paese; rispetto espresso con una Preghiera ma anche con parole vere e sentite, la deposizione di una corona, magari sulle note del “Silenzio” o dell’Inno del Piave.
Non interessa il come, ma è importante che certe ricorrenze che appartengono alla nostra cultura e alla nostra storia non passino inosservate o addirittura snobbate, come accade a Campomarino.
Il 4 novembre, poi, si celebra il Giorno dell’unità nazionale e della Giornata delle forze armate.
In particolare, quest’anno cade il 100^ anniversario dell’entrata in guerra ed il 97^ della successiva Vittoria italiana. Mi chiedo come possa passare inosservata anche questa ricorrenza da parte di chi è Istituzione, o dovrebbe esserlo.
Ricordare il sacrificio di militari e civili caduti dovrebbe rappresentare punto di incontro per la nostra comunità, quella stessa che recentemente viene definita dai media “inquinata” e in preda ad eventi malavitosi, da prostituzione, da vandali o dove circola droga a iosa.
Questa nostra comunità che, viceversa, va difesa anche con il riporto di esempi provenienti dal passato.
Un passato che ci appartiene e che, senza nulla togliere al gioco della “settimana” o altro, ha radici (o dovrebbe avere) più profonde che non possono essere intaccate da futilità di sorta, da ignoranza istituzionale o da interessi diversi.
Il consigliere comunale
Vincenzo CORDISCO