Comitato no Tunnel: depositate osservazioni contro l’adozione della variante al PRG 1/2018

Sono state  depositate presso il protocollo del Comune di Termoli le osservazioni contro l’adozione della variante al PRG 1/2018, votata dal Consiglio Comunale il 19 aprile, finalizzata a consentire la realizzazione del progetto che l’Amministrazione Sbrocca denomina “Mobilità Sostenibile”, mentre in effetti sarebbe un “Grande Scempio”, anzi il più grande tra i tanti scempi paesaggistici, urbanistici e culturali subiti dalla città di Termoli nell’ultimo secolo.
Con la variante, le aree del Piano di Sant’Antonio e della parte inferiore del Pozzo Dolce sono state riclassificate “ambito di riqualificazione AR1”, mentre nel PRG vigente sono classificate come verde pubblico e attrezzato (zona E3) e, per una piccola porzione, come aree per l’istruzione e per attrezzature di interesse comune (zona F3).
Ecco il sommario delle osservazioni che abbiamo presentate:
-negazione del referendum consultivo;
-il fabbricato polifunzionale non è tutto di pubblico interesse;
-assenza degli indici e dei nuovi vincoli urbanistici da applicare al nuovo ambito di -riqualificazione AR1;
-omissione della valutazione ambientale strategica (VAS);
-minaccia gravissima di crollo della Torretta Belvedere;
-impatto con le fondamenta della seconda torretta;
-rischio archeologico;
-sbancamento del costone verde di piazza Sant’Antonio;
-sfuma per sempre il sogno di ricreare la Villa Comunale su piazza Sant’Antonio;
-snaturamento della fontana del Nettuno giovane;
-stridente contrasto del teatro sul Pozzo Dolce con il contesto architettonico ed ambientale;
-inquinamento di Piazza Sant’Antonio causato dagli scarichi delle auto che accedono ai parcheggi sotterranei;
-insorgenza di gravi problemi dovuti al traffico in via Mario Milano;
-inesistente incremento dei parcheggi a rotazione nel centro di Termoli;
-depauperamento del patrimonio pubblico;
-incerta sostenibilità economico-finanziaria del progetto;
-mancata asseverazione del PEF e dubbia capacità economico-finanziaria del promotore;
-inadeguatezza delle finestrature delle attività commerciali e ricettive.
Evidentemente non è possibile commentare in un comunicato stampa tutte le 18 osservazioni presentate, lo faremo in una apposita assemblea popolare, che terremo a breve; pertanto, in questa sede ci limitiamo a illustrare le prime due osservazioni.
Di fronte ad un progetto che implica un cambiamento radicale e permanente della configurazione fisica del centro di Termoli, la stessa Amministrazione Sbrocca avrebbe dovuto sentire l’esigenza di consultare i cittadini; ma se ne sono guardati bene, adducendo pretesti “tecnici”.
L’avv. Sbrocca – che tiene a far sapere di essersi laureato in giurisprudenza con una tesi sui referendum – afferma che, pur volendo, l’Amministrazione Comunale non potrebbe indire un referendum consultivo sul Grande Scempio, perché ciò equivarrebbe a contraddire la volontà espressa dalla stessa maggioranza. Questo sragionamento è infondato, in quanto il referendum consultivo non deve essere necessariamente contro un progetto, ma può essere anche pro; quindi, non ci sarebbe stata nessuna contraddizione se la maggioranza avesse chiamato i termolesi ad esprimersi a favore del progetto Mobilità Sostenibile.
L’altro pretesto ammazza referendum sventolato dalla Giunta Comunale è che i quesiti proposti a più riprese sono stati bocciati dalla commissione referendaria. Non vogliamo tornare per l’ennesima volta a criticare sia i criteri di formazione della commissione referendaria, sia le valutazioni da questa espresse. Tutto questo era assolutamente superabile nel momento in cui tutti i consiglieri comunali di minoranza il 15 maggio u.s. hanno presentato in Consiglio Comunale una mozione con cui hanno chiesto di sottoporre a referendum popolare consultivo il progetto Mobilità Sostenibile. Per bocca del sig. Mario Orlando, è stata posta la pregiudiziale, naturalmente approvata dalla maggioranza, che la mozione della minoranza non poteva essere neanche posta in discussione in quanto – e qui spunta un terzo pretesto – il Segretario Generale ha affermato che nel bilancio comunale non sarebbe possibile reperire i fondi per tenere il referendum.
Il progetto Mobilità Sostenibile approvato dalla Giunta Regionale il 3 agosto 2015, con la delibera n. 417, relativa alla “rimodulazione”, cioè fusione, del progetto del tunnel e di quello del parcheggio pubblico a rotazione, non prevedeva altre e diverse unità immobiliari. Invece, la Giunta Comunale di Termoli, il 5 novembre 2015, con la delibera n. 291, ha approvato la proposta in finanza di progetto della De Francesco Costruzioni e l’ha definita di pubblico interesse, benché essa si sia “arricchita” di unità immobiliari che di pubblico interesse certo non sono, come attività commerciali e ricettive, parcheggi e box privati, ed un teatro.
I 115.490 metri cubi del fabbricato polifunzionale affacciato al litorale nord sono così ripartiti per destinazione d’uso: tunnel (costruito nel fabbricato per circa un terzo della sua lunghezza) 5,2%; parcheggio pubblico a rotazione (inclusi locali tecnici) 47,3%; parcheggio privato (inclusi locali tecnici) 22,0%; teatro (inclusi locali tecnici e annessi) 11,7%; attività commerciali (inclusi magazzini) 10,0%; attività ricettive 3,8%. In conclusione, solo il 52,5% del volume del fabbricato polifunzionale (tunnel e parcheggio a rotazione) è definibile di pubblico interesse.
L’attribuzione al progetto del pubblico interesse consentirebbe all’Amministrazione Sbrocca di avvalersi illegittimamente della procedura amministrativa accelerata e semplificata indicata nel DPR 327/2001.
In passato l’Amministrazione Sbrocca ha goduto dell’appoggio incondizionato dell’ex presidente Frattura, che ha facilitato oltre ogni dire l’iter amministrativo del Grande Scempio. Confidiamo che il neo-presidente Toma, sia più attento ed imparziale di quanto sia stato il suo predecessore.

Comitato Referendario No Tunnel

Coordinamento Termoli No Tunnel

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