La decisione del Consiglio dei Ministri del 16 marzo 2018 che di fatto ha autorizzato il proseguo dell’iter del tunnel e della distruzione della città arrivò come un fulmine a ciel sereno, con un blitz che inserì di straforo, tra le Varie ed Eventuali, un punto che non era previsto all’ordine del giorno di un Consiglio dei Ministri tenuto a Parlamento oramai sciolto.
Ma se si legge poi con attenzione il testo di quella delibera “liberatunnel” ci si accorge immediatamente di quanto essa sia oltretutto contraddittoria, scandalosa e al limite del falso ideologico, tanto che è stata anche impugnata al TAR Molise, assieme alle tante altre irregolarità che hanno contraddistinto l’iter dell’opera.
Ripercorriamo i fatti:
il 17 novembre 2017, Dario Franceschini, l’allora Ministro Dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo in carica in forza al PD , firma l’opposizione alla conclusione della Conferenza di Servizi Decisoria, confermando la posizione negativa della Soprintendenza del Molise.
4 dicembre 2017 , Presso la Presidenza del Consiglio dei ministri si tiene la riunione di apertura degli incontri supplementari alla CSD, finalizzati al superamento dell’opposizione del Ministro Dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
9 gennaio 2018 , Presso la Presidenza del Consiglio dei ministri si concludono senza accordo gli incontri supplementari alla CSD, tenuti a seguito dell’opposizione del Ministro Dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
16 marzo 2018 – Il Consiglio dei Ministri delibera “di accogliere parzialmente […] l’opposizione del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo avverso la determinazione n. 90 del 9 novembre 2017 del comune di Termoli”, conclusiva della Conferenza di Servizi Decisoria.
L’accoglimento parziale in realtà è stato un trucco orchestrato al fine di favorire la realizzazione dell’opera, in quanto ha delegittimato l’unico componente del Consiglio dei Ministri competente in materia di tutela del Paesaggio e dei Beni Culturali, rendendo irrilevante la sua totale opposizione all’intervento così come concepito.
Questa truffa ai danni dei cittadini porta la firma di Paolo Gentiloni, allora Presidente del Consiglio dei Ministri, che oggi viene a sostenere il principale fautore del Grande Scempio, il responsabile della negazione del referendum cittadino e, quindi, della cancellazione della democrazia dalla nostra città.
Comitato e Coordinamento No Tunnel