Natale. Non è una semplice ricorrenza segnata in rosso sul calendario. E’ la festa più attesa dell’anno. Una festa che tutti aspettiamo per ricordare la natività del “divin bambino” e non per dare sfogo alla sfrenata corsa al regalo anche quello più estroso, ma come sarà il natale 2016? La domanda potrebbe sembrare scontata, anzi banale se non addirittura inutile perché anche quest’anno il Natale sarà all’insegna delle incertezze e dei dubbi. Un Natale in cui la precarietà domina su tutto e tutti qualora non ce ne fossimo accorti. Una condizione che interessa a trecentosessanta gradi le nostre tasche sempre più vuote, sempre più all’asciutto. Così sarà il Natale 2016. Del resto quello che fino a questo momento abbiamo scritto è facilmente riscontrabile andando in giro, nei discorsi della gente, anche se si registra un affluenza morigerata nei negozi addobbati con luminarie e articoli alla portata di tutte le tasche. Un Natale che, invece è l’indice negativo di una realtà in discesa libera. Allora quale è la medicina che può riportare il sorriso e far guardare al Natale con serenità? Difficile dare la soluzione, anche perché rischieremo da sbagliare. Tuttavia, ci azzardiamo a dare un suggerimento, accettatelo così com’è.
Riscoprite il gusto della festa quella vera, schietta, di un tempo, con amici e parenti regalando un abbraccio collettivo, da considerare la vera e propria strenna natalizia. Questo è quanto ci sentiamo di consigliare, sicuri di sfondare una porta aperta. Anche perché se i pronostici sono quelli che da molto tempo sono preannunciati la bilancia natalizia del 2016 non penderà positivamente, anzi metterà ancora di più in evidenza come le vicissitudini aumentano. Le quali, non svaniscono neanche quando ci sentiamo più buoni e si è decisi a fare il passo più lungo della gamba. Un passo che invece dovremo ponderare altrimenti rischiamo di ruzzolare rovinosamente a terra; ecco perché anche se a malincuore faremo bene a lasciare da parte le mode e soprattutto gli stereotipismi non servono specialmente in questo periodo dell’anno. Un periodo in cui i segni meno purtroppo pendono dall’albero come addobbi bui senza luci, e che alla prima occasione e’ bene far volare dalla finestra con la speranza che non si ripresentino nei Natali futuri.
Massimo Dalla Torre