Esiste, secondo Coldiretti Molise, una via italiana e molisana allo sviluppo, alternativa a quella fondata su grandi impianti, grandi capitali, distanze spesso irragionevoli fra luogo della produzione e luogo del consumo. Partendo da questa visione, Coldiretti Molise ha continuamente proposto, nelle consultazioni con la Regione Molise, di puntare sulla capacità di rafforzare, nei prodotti agroalimentari regionali, il valore materiale e immateriale della “distintività” italiana e molisana e di rinvigorire il saper “fare rete per riconquistare la giusta capacità competitiva, anche nella dimensione globale. La Coldiretti Molise propone, con costanza e determinazione la definizione di adeguate politiche congiunturali e di sviluppo, capaci di offrire attuali opportunità all’agroalimentare, realizzando moderne azioni volte a valorizzare le imprese capaci di stare sul mercato con le regole del mercato e non attraverso ardite alchimie di finanza creativa, ad affermare l’importanza della dimensione locale, per attivare soluzioni innovative, ma coerenti con la vocazione agricola del Molise. In ciò va individuato il nuovo modello di sviluppo di una Regione altamente rurale come il Molise.
A conferma della fondatezza di tale visione strategica, osserva Coldiretti Molise, i punti di forte tensione bellica tra nazioni, convalidano l’importanza strategica e nevralgica del cibo ancora nel mondo attuale, globalizzato ed altamente tecnologico.
Il presidente Vladimir Putin deve soccorrere i danni provocati dall’embargo, da lui varato, su alcune categorie di prodotti alimentari in Russia, dove il Ministero dello Sviluppo Economico della Federazione è stato costretto ad alzare le previsioni per l’inflazione nel 2015 a 6,5 per cento, a causa delle sanzioni. Il ministro dell’Agricoltura Nikolai Fiodorov ha annunciato che il governo russo dovrà sostenere il suo agroalimentare con 13 miliardi di euro di fondi pubblici, da qui al 2020, per compensare il divieto di import di prodotti, nel braccio di ferro delle sanzioni tra Mosca e Occidente per l’Ucraina. La guerra commerciale sui prodotti alimentari, scatenata dalla Russia, rischia dunque di ripercuotersi contro di essa, oltre che alimentare una escalation negativa per l’economia mondiale. La Commissione dell’Unione Europea, a sostegno dei prodotti danneggiati dall’embargo della Russia, sta attivando interventi, fortemente sollecitati da Coldiretti, per pesche, pomodori, carote, cavolo bianco, peperoni, cavolfiori, cetrioli e cetriolini, funghi, mele, pere, piccoli frutti, uva da tavola e kiwi, ed altri interventi sono attesi per carni, formaggi e latticini.
In Iraq gli estremisti hanno preso il controllo di numerosi silos di grano appartenenti al governo, i quali, secondo le autorità irachene, contengono 1,1 milioni di tonnellate di prodotto, corrispondenti a poco meno di un quinto del consumo annuo di grano dell’Iraq. Tali risorse agricole costituiscono per gli estremisti un importante mezzo di pressione sul governo iracheno e la popolazione locale, ed in questo senso si può affermare che per gli jihadisti il cibo è un’arma di guerra.
Il cibo e l’agricoltura che lo produce sono stati, lo sono ancora e lo saranno il fulcro vitale di ogni stato e nazione. Ne è convinta Coldiretti Molise, che ribadisce che sull’agricoltura e l’agroalimentare, che utilizza prodotti locali, la Regione Molise può e deve puntare per il proprio rilancio socio-economico, collegandolo in rete con gli altri settori produttivi.
Coldiretti: nell’economia globale e tecnologica il cibo resta il perno vitale
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