Anche in Molise, dopo l’andamento climatico anomalo del mese di gennaio, febbraio si annuncia particolare, confermando i cambiamenti climatici in atto e manifestando una più elevata alternanza di repentini eventi estremi, con temperature medie più elevate, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed un maggiore rischio per gelate tardive. Il settore agricolo, evidenzia Coldiretti Molise, è particolarmente vulnerabile agli effetti negativi dei cambiamenti climatici. Da sempre, infatti, l’efficienza del modello di produzione agricola, pur dipendendo in misura consistente dalle capacità di gestione e di pianificazione dell’imprenditore agricolo, risulta fortemente legata agli elementi caratterizzanti il luogo di produzione, quali la caratteristica del suolo ed il clima.
Oggi questa efficienza, sottolinea la Coldiretti Molise, è sotto la minaccia degli effetti negativi dei cambiamenti climatici, che, rispetto al passato, si stanno diffondendo con una rapidità non compatibile con i ritmi naturali di adeguamento degli ecosistemi e degli stessi sistemi economici come, appunto, quello agricolo. La relazione tra dissesto idrogeologico, di cui il Molise è particolarmente sofferente, e cambiamento climatico è particolarmente accentuata dall’aumento dei fenomeni meteorologici violenti (erosività, aggressività climatica dovuta alla azione battente e al ruscellamento, variazioni anomale della temperatura). “Da questo punto di vista, – dichiara Vittorio Sallustio, presidente di Coldiretti Molise – l’abbandono dell’attività agricola e della gestione dei boschi, specie in aree montane ed a bassa densità abitativa, come il Molise, rappresenta un fenomeno che, per quanto legato soprattutto alla sostenibilità economico/reddituale da parte delle imprese agricole, costituisce una delle principali concause dei fenomeni di dissesto idrogeologico, a fronte della conseguente carenza manutentiva del territorio, esercitata storicamente dagli agricoltori. Per questo gli investimenti a favore dell’agricoltura risultano determinanti anche per contrastare il degrado ambientale e territoriale.” “Cambiamenti delle variabili climatiche quali temperatura, evaporazione e precipitazione – evidenzia Roberto Scano, direttore di Coldiretti Molise – hanno evidenti ricadute sui deflussi, sull’umidità dei suoli e sulla ricarica degli acquiferi. Ciò ha come conseguenza anche impatti consistenti sul ciclo idrologico, che derivano non solo dalla variazione dei valori medi delle temperature stagionali, ma anche, e soprattutto, dalla variabilità e dal verificarsi di eventi estremi. Il conseguente cambiamento delle disponibilità di risorse idriche richiede nuovi paradigmi di gestione dell’acqua, anche per la regione Molise. E’ sempre più inconcepibile che le conseguenze di condotte idriche dei comuni, senza manutenzioni da anni e con perdite idriche che arrivano anche al 70% dell’erogato da Molise Acque, vengano scaricate sul prezzo della risorsa vitale acqua, non solo per i cittadini, ma anche per le aziende agricole, aumentando i costi di produzione delle stesse, e rendendole più deboli sul mercato, penalizzando l’intera economia molisana.”