Dopo il 2014 catalogato come l’anno, in Italia, più caldo da quando esistono i rilevamenti climatici, ovvero dal 1880, evidenzia la Coldiretti Molise, ci troviamo con il primo trimestre 2015 che è stato il più caldo di sempre a livello mondiale, con la temperatura media sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,82 gradi celsius rispetto alla media del ventesimo secolo. Anche nel Molise ciò che sconvolge persone, piante ed animali, oltre all’aumento della temperatura media, è l’avvicendarsi di sbalzi repentini nell’andamento climatico, con fenomeni metereologici anomali che causano danni ingenti. La Giunta della Regione Molise, sulla base dei rilievi fatti dai Comuni, ha appena deliberato la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità atmosferica per l’eccezionale ondata di maltempo che, dal 4 al 7 marzo scorso, ha causato ingenti danni, in particolare alle aziende agricole molisane. I cambiamenti climatici, con la tendenza al surriscaldamento dell’atmosfera terrestre, accentuatasi negli ultimi anni, con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, porta anche l’aumento dell’incidenza di infezioni fungine e dello sviluppo di insetti che colpiscono le colture agricole. Ciò sta mettendo a dura prova la capacità professionale degli agricoltori anche in Molise, essendo vitale, in tali circostanze, la tempestività di interventi tecnici del coltivatore e la gestione oculata delle colture. Inoltre, evidenzia Coldiretti Molise, diventa sempre più necessario per le coltivazioni agricole poter disporre di una adeguata rete di irrigazione, aumentando l’importanza vitale di uno dei ruoli svolti dai Consorzi di Bonifica che è quello di gestione e regimentazione delle acque irrigue, bene che fino a qualche decennio fa era abbondante nel Molise, tanto che altre regioni ne usufruiscono, e che oggi è diventata esigua anche nella nostra regione. Nel lungo periodo sono numerosi gli effetti dei cambiamenti climatici sull’agroalimentare molisano e nazionale. Secondo una analisi della Coldiretti, il vino italiano è aumentato di un grado negli ultimi 30 anni, ma si è verificato nel tempo anche un significativo spostamento della zona di coltivazione tradizionale di alcune colture come l’olivo, che è arrivato quasi a ridosso delle Alpi. Nella Pianura Padana si coltiva oggi circa la metà della produzione nazionale di pomodoro destinato a conserva e di grano duro per la pasta, colture tipicamente mediterranee. Un effetto che si estende a tutti i prodotti tipici, anche del Molise. Una sfida che mette alla prova la capacità dell’agricoltura di trovare l’innovazione nella tradizione, cercando di ottenere il meglio dai mutamenti economici e climatici. L’Expo serve anche a raccontare la terra che cambia e come l’uomo cerca di adattarsi ai cambiamenti climatici, che sono uno degli aspetti centrali della Carta di Milano. Nell’ampio padiglione di Coldiretti all’interno di Expo 2015 vengono testimoniate le migliori produzioni agroalimentare anche del Molise, frutto della capacità professionale dei nostri agricoltori.
Coldiretti: i cambiamenti climatici condizionano la vita delle persone e delle coltivazioni agricole
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