Il caldo anomalo di questo inverno, unito a bruschi e repentini abbassamenti di temperature, mettono a grave rischio le produzioni agricole della regione. A lanciare l’allarme è la Coldiretti del Molise secondo cui l’attuale situazione climatica, caratterizzata da caldo anomalo e scarsità di precipitazioni, rischia di mettere in ginocchio l’intero comparto agricolo regionale.
Ad oggi, denuncia la Coldiretti, il livello dell’invaso del Liscione è a circa la metà della sua portata, “sarebbe a dire – spiega il direttore regionale della maggiore associazione professionale agricola nazionale e regionale, Saverio Viola – come se fossimo al 15 di agosto”. Una situazione, questa, che mette a rischio un po’ tutte le produzioni della regione.
“Come se ciò non bastasse – aggiunge il direttore Viola – il brusco abbassamento delle temperature delle ultime ore, dopo il forte caldo fuori stagione, potrà causare gravissimi danni alle colture arboree che, specie nel basso Molise, sono già in fase di prefioritura o fioritura piena. (Per fare un esempio: a Termoli le piante di mimose sono fiorite ormai da tempo, ndr). Per non creare problemi – spiega il direttore – le temperature dovrebbero scendere lentamente, senza restare a lungo sotto lo zero, mentre le precipitazioni non dovrebbero essere violente per consentire al terreno di assorbire al meglio l’acqua”.
“Siamo di fronte a grandi cambiamenti climatici – osserva il presidente regionale della Coldiretti, Tommaso Giagnacovo – con pesanti effetti sull’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro tra alluvioni e siccità,che è stata particolarmente violenta nel 2003, 2007 e 2012. Di fronte a questa situazione – suggerisce Giagnacovo – bisogna intensificare l’impegno sul versante del risparmio idrico ed è necessario sviluppare ogni iniziativa per attuare in tempi rapidi il riavvio del Piano Irriguo Nazionale, come richiesto dall’Anbi (Associazione nazionale consorzi gestione tutela territorio ed acque irrigue)”.
Coldiretti: caldo anomalo e bruschi abbassamenti di temperatura. A rischio le produzioni locali
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