Si discute da tempo sulle conseguenze ambientali derivanti della produzione di energia tramite combustione fossile : emissioni in atmosfera, prima causa del surriscaldamento della temperatura globale. L’osservazione e analisi di questi effetti ha prodotto nel tempo differenti risposte, alcune più efficaci di altre, che non possono essere però applicate alle problematiche attuali senza tener conto del “Tacchino di Russel”: “ Fin dal primo giorno questo tacchino osservò che, nell’allevamento dove era stato portato, gli veniva dato il cibo alle 9 di mattina. Da buon induttivista non fu precipitoso nel trarre conclusioni dalle sue osservazioni e ne eseguì altre in una vasta gamma di circostanze: di mercoledì e giovedì, nei giorni caldi e nei giorni freddi, sia che piovesse sia che splendesse il sole. Così arricchiva ogni giorno il suo elenco di una proposizione osservativa nelle condizioni più disparate. Finché la sua coscienza induttivista non fu soddisfatta ed elaborò una inferenza induttiva come questa: “Mi danno il cibo alle 9 del mattino”. Purtroppo, però questa concezione si rivelò incontestabilmente falsa la vigilia di Natale, quando, invece di venir nutrito fu sgozzato”.
Come per il tacchino non ci troviamo più a vivere in un qualsiasi giorno dell’anno ma alla vigilia di Natale che per noi coincide purtroppo, con le alterazioni climatiche e ambientali note che ci impongono l’obbligo di fare qualcosa . Dobbiamo decidere la strategia migliore di riduzione delle emissioni di gas serra perchè siamo a conoscenza di: morti per alluvioni, alterazioni degli ecosistemi, diminuzione della biodiversità, malattie indotte dall’inquinamento ecc.) Le possibilità sono: considerare la fine degli altri tacchini come effetto collaterale dell’inarrestabile progresso oppure scappare, ammesso che si riesca, e perdere la possibilità di avere un pasto regolare tutti i giorni, ma per andare dove visto che l’intero pianeta è malato?!.
La prospettiva che abbiamo, dunque, non è delle migliori. Anche il maltempo dei mesi passati ci impone una forte riflessione, il nostro territorio non è pronto per adattarsi ai cambiamenti climatici, ne sono un esempio la bomba d’acqua e gli allagamenti di Pisa e Pistoia, il nubifragio a Benevento, l’esondazione del fiume Sarno e i danni causati nella nostra regione il Molise; le esondazioni e le trombe d’aria in Calabria e Sicilia; le allerte meteo su Roma; le alluvioni in Sardegna nonché a Piacenza e su tutto il piacentino.
L’ambiente intono a noi cambia così come il clima, e tutto ciò è indubbiamente legato alle attività antropiche, per cui è doveroso riscrivere le regole così come lo è cercare di avere un maggior rispetto del pianeta. Non è auspicabile giungere alla conclusione che sia meglio scegliere il male minore, perché questo produrrebbe una specie di loop all’infinito in cui i problemi nuovi vengono risolti con strategie vecchie e ci sarebbero nuovi giorni speciali oltre quello della vigilia di Natale.
L’occasione che la COP21 di Parigi offre è unica, seppure in essa è massiccia la presenza di industriali che faranno lobbing a proprio favore, occorre far sentire la nostra voce di liberi cittadini del pianeta terra, occorre che tutti capiscano che ormai per l’intero allevamento di tacchini è la vigilia di Natale.
Vincenzo Pietrantonio
Presidente Comitato di Difesa della Salute & Ambiente Molise
CODISAM: Il tacchino di Russel. Cambiamenti climatici. La marcia globale per il clima
Commenti Facebook