La giornata del 1° maggio è stata dedicata ai lavoratori, che dda qualche tempo, nonostante i vani tentativi, ha perso il suo significato intrinseco e di connessione storica di lotta per lo sfruttamento e difesa dei diritti di chi lavora. Tutto ciò perchè oramai i diritti dei lavoratori sono quotidianamente ignorati dai datori di lavoro, dal legislatore, dalla magistratura e anche dai sindacati confederali. Si continua a parlare di tutela del lavoro, di tutela alla famiglia, ma poi in concreto nulla si fa per mettere in pratica tali tutele. Basti considerare la situazione della sanità in Molise che ha ripercussioni negative sia sui lavoratori, sia sui malati. Caso emblematico è la Fondazione di Ricerca a Cura Giovanni Paolo II, strutture di eccellenza, che consente a migliaia di cittadini molisani e non, di curarsi senza andare chissà dove, lontano da casa, grazie al lavoro incessante di tutto il personale medico, infermieristico, ausiliario ed amministrativo. Eppure nonostante l’impegno quotidianamente profuso, la struttura insieme ai sindacati confederali ha inteso negare l’esercizio della prerogativa sindacale, negando senza alcuna giustificazione la legittimazione alle RSU elette. Pertanto cosa si doveva festeggiare? I diritti negati? Da questa riflessione bisogna partire, interrogarsi seriamente e cambiare la linea di pensiero per la tutela del diritto del lavoro, dei lavoratori e delle famiglie. Insieme per vincere. ( Maria Luisa Di Bianco OS. Cobas P.I.)
Cobas Molise: si parla di tutela del lavoro e dei lavoratori, ma in concreto cosa si sta facendo?
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