E’ giunta alla 273esima edizione e prevede al suo interno una serie di appuntamenti culturali che si propongono di creare commissioni interessanti tra cibo, agricoltura e paesaggio; le eccellenze tipiche della nostra regione, il mangiar bene e il vivere sano insomma ciò che contraddistinguono la molisanità.
Ha aperto infatti da pochi giorni la tradizionale “fiera di ottobre” di Larino con un autorevole convegno firmato dall’Università degli Studi del Molise che ha fortemente voluto essere presente in questa occasione, riconoscendolo come momento importante di scambio interculturale sul territorio, tra docenti, esperti del settore agricolo regionale e giovani imprenditori che cercano in loco di portare avanti i loro progetti in agricoltura, sfidando una realtà che ha ancora tanto da mettere in mostra al mondo intero.
Al tavolo della sala convegni, allestita all’interno della fiera, si è parlato nel gran giorno inaugurale di come “Co-produrre cibo e paesaggio”: ossia quali sono effettivamente le potenzialità co-produttive e co-creative in agricoltura . Il professor Luciano De Bonis, docente in particolare del “Master in progettazione e promozione del paesaggio culturale” ha aperto i lavori illustrando gli intenti del corso di alta specializzazione, portato a termine dall’Unimol, alla scoperta di come sia possibile fare agricoltura producendo anche paesaggio ossia come ciò che mangiamo e vediamo siano strettamente connessi da relazioni che creano indissolubili legami identitari e culturali con il territorio stesso di appartenenza. “Mangiare con il paesaggio” insomma, la tesi portata avanti dal Prof. Rossano Pazzagli, altresì illustre docente dell’Università, che ha inteso ricordare Larino come piccola Capitale del Gusto, dove le tradizioni si legano profondamente al contesto agricolo e dove il tutto è immediatamente percepibile e visibile attraverso l’olio e il vino, le tipicità che lo distinguono. Non poteva mancare la proiezione del video “immaginare il Molise” , il lavoro conclusivo degli studenti del Master, una sorta di viaggio promozionale e sensoriale che si snoda tra le ricchezze molisane, dai cibi e prodotti autentici ai siti di carattere storico archeologico ai luoghi paesaggistici che esprimono la forte vocazione turistica della nostra regione. Altrettanto degni di nota gli interventi di Francesco Travaglini, Presidente di Moliseextra, il quale si è soffermato soprattutto sull’olio extravergine di oliva, prodotto squisito delle colline frentane, ed infine l’esperto agronomo Pasquale Di Lena, che ha avanzato invece l’idea di cibo come energia per la vita e di paesaggio come anima e contenitore di emozioni. L’attesa degustazione finale, guidata da Gabriele Di Blasio, ha avuto protagonista la treccia dell’azienda Paladino di Santa Croce di Magliano insieme al caciocavallo Di Nucci di Agnone raccontando i sapori di un territorio, tanto antico quanto unico nei suoi valori più autentici.
Rossella Mammarella