La recente approvazione del Bilancio regionale rappresenta un importante tassello nel futuro della nostra regione e certifica la reale attenzione che il Governo regionale ha indirizzato verso le fasce sociali più deboli, come le famiglie bisognose e i cittadini che ancora non tornano a casa dopo 13 anni dal terremoto. Oggi, con certezza, possiamo dare concretezza alle politiche di sostegno, parlare di reale razionalizzazione delle spese e dei centri di costo, certificare l’obiettivo di restituire dignità alle tante famiglie alle prese con il dramma del terremoto. Ed è proprio per intervenire su quest’ultimo tema che la mia personale attività istituzionale è stata in gran parte indirizzata. Di concerto con la Giunta regionale abbiamo radicalmente modificato la normativa perché era necessario porre rimedio alla confusione procedurale e di bilancio generata dalla legge che, a fine aprile 2012, portò alla creazione dell’Arpc.
Procedure più snelle e veloci e certezza sui fondi destinati da utilizzare rappresentano il motore di quel deciso cambio di passo che abbiamo fin da subito auspicato: la normativa che ha modificato radicalmente la legge 12/2012, e che ha riportato nelle competenze della Giunta regionale il Servizio di Protezione Civile, rappresenta quella marcia in più che ci porterà a centrare, nei tempi dovuti, l’obiettivo ricostruzione post sisma.Così come strutturata, infatti, l’Agenzia regionale di protezione civile non poteva garantire efficienza, celerità e certezza sui fondi da impiegare. Fino ad oggi pagamenti, anticipazioni ed entrate ulteriori finivano in un unico fondo dal quale si attingeva per tutti i pagamenti. Nel passato si è proceduto a liquidare persino interventi che, invece, avrebbero dovuto essere pagati dopo la sottoscrizione degli Apq, accordi – questi ultimi – siglati tutti da questo Governo regionale. Una confusione totale che ci ha portato a verificare i conti e la loro congruità e che ora ci consente di avere con chiarezza il quadro sia dei fondi destinati all’ex struttura commissariale sia di quelli derivanti dalla Delibera Cipe 62/2011 che comprende anche altri eventi atmosferici.
Abbiamo cambiato la normativa elaborata ai tempi delle elezioni regionali dall’allora governatore di centrodestra perché le attività di Protezione Civile dovevano tornare in capo al Presidente della Giunta, così come in tutte le regioni d’Italia. La gestione delle stesse sarà quindi attuata con fondi regionali e non più attingendo a quelli che invece erano destinati alla ricostruzione post sisma. Abbiamo dato vita, quindi, ad una agenzia “a tempo”, che si estinguerà non appena portato a compimento quello che è il suo unico obiettivo: completare la ricostruzione con la gestione esclusiva dei fondi destinati unicamente a tale scopo e con la indispensabile autonomia di bilancio. Una agenzia che snellisce gli iter amministrativi e contabili, che viaggia nella stessa direzione delle esigenze manifestate dai cittadini, dalle Amministrazioni coinvolte nelle opere di ricostruzione e delle imprese.Oggi abbiamo contezza dei fondi a disposizione, delle liquidazioni da effettuare (le pregresse ammontavano a circa 65 milioni di euro di cui circa il 75% liquidate in questi ultimi due anni), degli accordi sottoscritti (tutti con l’insediamento della nuova maggioranza, per circa 385 milioni di euro), della nuova programmazione degli interventi che allora furono definiti “non cantierabili” e che invece siamo riusciti a riprogrammare con una nuova delibera di Giunta regionale.
Abbiamo messo la parola fine a gravi irregolarità contabili, rese possibili anche dall’assenza del Collegio dei revisori dei conti che, sebbene indispensabile per legge, è stato designato solo con il nostro insediamento. Chiuso anche il capitolo dei provvedimenti adottati in pompa magna ma inattuabili perché sprovvisti dalla necessaria copertura economica. La nuova norma – nata da un confronto importante avvenuto in questi mesi con il Governo regionale, con i Sindaci, con i tecnici e con le associazioni di categoria – usa il linguaggio del rigore, della trasparenza, della certezza dei fondi disponibili ed ha un solo obiettivo: dare risposte concrete a centinaia di persone che, per troppi anni, hanno ascoltato solo chiacchiere e creduto a troppe promesse mai mantenute.