Troppo spesso capita di leggere di indizione di conferenze stampa, redazionali, comunicati stampa di eventi occasionali, enti, associazioni, manifestazioni, società, diramati da persone che a svariato titolo si svegliano la mattina ed esercitano un ruolo ed una professione, propria dei giornalisti iscritti all’Ordine. Uffici di staff, collaboratori di qualche parlamentare, presidenti di associazioni e ditte, insomma, tutti convocano conferenze stampa, scrivono comunicati, firmandoli persino. Tuttavia esiste un articolo del codice penale, peraltro di recente oggetto di pdl e qualche sentenza utile, sull’esercizio abusivo della professione. Esiste anche una carta deontologica che impone agli addetti stampa di rispettare le norme dell’Ordine come quelle della Pubblica amministrazione e non meno importante esiste anche la legge 150/2000, quella famosa degli uffici stampa nella pubblica amministrazione come nel sottore privatistico. E’ mio parere, del tutto personale, che non possa scrivere comunicati, convocare la stampa, assurgere al ruolo di giornalista, chi non sia iscritto all’Ordine dei Giornalisti. E’ pur vero che esistono gli Urp come è pur vero che esistono i comunicatori: per loro esistono contratti legati alla partita iva, con l’art.2222 o ad altre forme contrattuali. E’ altresì vero che esistono il marketing, la promozione, la pubblicità, ma non hanno a che vedere col giornalismo, anzi siamo agli opposti: la legge vieta di fare pubblicità ai giornalisti, se non per fini benefici e gratuitamente. C’è poi chi mestamente confonde le relazioni esterne, la segreteria particolare, l’ufficio di staff, con il ruolo dell’addetto stampa. Ebbene, siccome chi dovrebbe esercitare la tutela della categoria è preso da altre attività più importanti, chiedo di inviarmi le segnalazioni su quello che riteniate non sia compatibile con le norme vigenti. Successivamente io presenterò esposti alla Procura della Repubblica competente. Per ora inizierò, insieme al collega consigliere Cosimo Santimone, a denunciare personalmente alla Procura della Repubblica di Larino per esercizio abusivo della professione, almeno due casi, sottoponendoli all’attenzione dei magistrati. Non lasciate che questa iniziativa a vostra tutela resti solo sulla carta. Noi due nelle cose ci abbiamo sempre messo la faccia, investendo denaro, soldi ed energie (inimicandoci anche qualcuno), gli altri invece si sono sempre nascosti.
Vedremo chi la spunta.
Vincenzo Cimino e Cosimo Santimone
Consiglieri nazionali Odg
Cimino: basta con l’esercizio abusivo della professione. Smascheriamo questa gente che toglie il lavoro ai giornalisti
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